Il caso Zelensky: Sanremo oltre le canzonette

Fa discutere la decisione della Rai di mandare in onda un videomessaggio del presidente ucraino alla serata finale

Volodymyr Zelensky (Ansa)

Volodymyr Zelensky (Ansa)

Roma, 27 gennaio 2023 - Dunque, sono arrivati anche loro. Sono arrivati gli intellettuali. Riuniti in un "nutrito gruppo", certificano i dispacci di agenzia, hanno firmato un manifesto di protesta e si preparano a scendere nientemeno che in piazza contro il videomessaggio con cui il presidente ucraino Zelensky sarà presente alla serata conclusiva del festival di Sanremo. Orrore, sdegno, indignazione.

C'è chi giustifica la sua ostinata contrarietà con grande capacità di sintesi ("una ridicola buffonata", certifica l’ex M5S Alessandro Di Battista) e chi invece, sentite ad esempio Carlo Freccero, argomenta con una prosa meno asciutta, anzi solenne: "Bisogna riconquistare il senso della realtà e del pericolo. Non siamo in un film, la società dello spettacolo non era mai arrivata a tanto". Critici, in ordine sparso, il ministro Matteo Salvini, che però ancora non sa se avrà "dieci minuti per guadare il festival", il senatore Maurizio Gasparri ("accostamento sorprendente"), l’attore e scrittore Fabio Volo ("son cose che francamente fatico a capire"), e diversi altri. Tutti, in fondo, temono una cosa: così facendo, Sanremo si schiera. Mentre – sostengono – il festival dovrebbe continuare a occuparsi di canzonette.

Ma scusate: quando mai Sanremo si è occupato di canzonette? Con uno stile che può piacere o anche no, l’evento musicale dell’anno in realtà da sempre racconta l’Italia, le sue angosce e le sue contraddizioni, i suoi punti di forza, i momenti slancio e quelli di sconforto. Racconta e anzi interpreta i vizi e le virtù di un Paese complicato. Un Paese, il nostro, che questa volta si è schierato da un pezzo. E si è posizionato al fianco dell’Ucraina, condannando senza (troppe) distinzioni l’invasore, ovvero la Russia. E allora, dove sta il problema? Davvero il videomessaggio di Zelensky, il leader di un Paese in guerra, può diventare un problema, quando in Europa dopo decenni i carri armati riaccendono i motori e le batterie antimissile entrano in azione a due passi dai confini dell’area Nato? Se Zelensky ci vuole parlare, per quel che ci riguarda può farlo. E può farlo anche da Sanremo. L’Italia, e poi il mondo, lo ascolteranno. Con la speranza che le sue parole aiutino a costruire percorsi di pace.