Martedì 23 Aprile 2024

Il caso Cospito e la politica Delmastro interrogato dai pm La difesa: non ho rivelato segreti

Il sottosegretario alla Giustizia sentito per due ore. Il nodo degli atti sull’anarchico divenuti pubblici. La procura vuole capire se aveva diritto a conoscere le conversazioni registrate in carcere

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Mentre l’opposizione, a partire dal segretario uscente del Pd, Enrico Letta, invocano le sue dimissioni, così come quelle del suo coinquilino Giovanni Donzelli, ieri il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove è entrato in Procura, a Roma, per essere interrogato. Due ore di confronto con i magistrati, durante le quali ha ribadito di non "avere commesso nessun illecito, nessuna rivelazione" e che l’atto al centro dell’indagine "non era secretato". Ad ascoltare la sua versione dei fatti il procuratore Francesco Lo Voi e i sostituti titolari del fascicolo, che lo vedono indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio per la vicenda relativa all’intervento alla Camera del vicepresidente del Copasir, appunto Donzelli, sulla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protestare contro il 41 bis disposto nei suoi confronti per quattro anni.

Delmastro ha varcato i cancelli di piazzale Clodio intorno alle 11 di ieri mattina a bordo dell’auto con la scorta quindi, a quanto rivelato da fonti interne alla Procura, avrebbe risposto a tutte le domande. L’interrogatorio è servito a ricostruire i vari passaggi della vicenda e quale sia stato l’iter con cui il parlamentare ha chiesto e ottenuto dal Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (Dap) le conversazioni poi citate in Aula da Donzelli. Dialoghi in cui Cospito parla con esponenti di ‘Ndrangheta e Camorra del 41 bis. Obiettivo di chi indaga è anche capire se gli atti erano stati sollecitati dall’indagato al Dipartimento e se ne aveva diritto.

Nei giorni scorsi, i magistrati hanno ascoltato come persone informate sui fatti il capo del Dap, Giovanni Russo e i vertici del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, che hanno messo a disposizione degli inquirenti anche una serie di documenti di natura tecnica sulle regole che definiscono la mobilità dei documenti interni. Ed è proprio su questo aspetto che si concentra il lavoro dei pm che hanno messo in fila una serie di tasselli per accertare la sussistenza del segreto amministrativo che li renderebbe, quindi, non divulgabili. Per il ministro Nordio quanto detto da Donzelli faceva parte di "una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria (Nic) non coperta da segreto" e "non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda". "L’apposizione della dicitura “limitata divulgazione“, presente sulla nota di trasmissione della scheda – ha comunicato il titolare di via Arenula – rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza ed esclude che la trasmissione sia assimilabile a un atto classificato", ma questo fatto non è considerato così "ovvio" dai magistrati. Al momento, tuttavia, Delmastro resta l’unico iscritto nel registro. La posizione di Donzelli potrebbe restare quella di persona informata sui fatti e non è escluso che in questa veste possa essere comunque convocato a piazzale Clodio, fatto digerito male da Fratelli d’Italia con il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: "Una parte della magistratura tenta di condizionare la politica violando quelli che sono i principi della separazione dei poteri".

Intanto il difensore di Cospito ha depositato al tribunale della Sorveglianza di Roma l’atto con cui ha impugnato il provvedimento di Nordio che ha rigettato l’istanza di revoca del 41 bis. Nel motivare il suo "no" il ministro ha affermato che permane "immutata la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti". Per i difensori le condizioni di salute del 55enne starebbero peggiorando giorno dopo giorno. Cospito, attualmente ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano, secondo i legali ha difficoltà ad assumere gli integratori e smentiscono che abbia ripreso a mangiare.

Elena G. Polidori