"Il campo largo scricchiola Se Conte forza, è rottura"

L’ex capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci dopo la crisi sfiorata "Non siamo falchi atlantisti, il Pd sta con Draghi. L’ex premier mi ha deluso"

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di Antonella Coppari

Alla fine lo scontro sulle spese militari si è evitato per un pelo. Ma la tensione tra M5s e governo resta alta, come pure tra il partito di Conte e quello di Letta, promessi sposi per le prossime elezioni.

Senatore Marcucci, quanto pesano i rapporti non idilliaci tra Conte e Draghi sulle fibrillazioni di questi giorni?

"Si percepisce che non c’è grande simpatia tra loro – risponde l’ex capogruppo del Pd a a Palazzo Madama – ma su temi tanto delicati, quando si ricoprono ruoli importanti, credo che si possa riuscire ad andare oltre i sentimenti personali".

C’è chi sospetta che gli attriti siano dovuti alla tentazione di andare al voto in settembre.

"Gli attriti ci sono, ma non voglio pensare che ci sia qualcuno tanto sconsiderato da puntare ad una crisi a settembre, quando bisogna approvare una importantissima legge di bilancio e i decreti per attuare il Pnrr".

Per dirla più esplicitamente: ritiene che Conte voglia andare al voto a settembre o che Draghi miri ad abbandonare Palazzo Chigi?

"Non credo proprio che questo sia lo schema di Draghi, e non posso nemmeno immaginare che questo sia il disegno di Conte. Significherebbe fare un enorme danno al paese. Il capo dei cinquestelle fa certe operazioni per crescere nei consensi in un momento di forte difficoltà per M5s. Ma deve rendersi conto che la politica spregiudicata ha dei limiti che una crisi oltrepasserebbe: chi la dovesse aprire, ne dovrebbe poi rispondere".

Conte rinfaccia al Pd di trattare i grillini come vassalli.

"Non mi sembra. M5s ha posizioni di primo piano al governo. Poi il Pd, grazie anche a Letta, si è ritagliato un ruolo non secondario: sta a Conte trovarne uno per il suo Movimento, senza sfasciare tutto".

È ciò che sta facendo rivolgendosi alla parte di popolazione non putiniana ma pacifistasenza rappresentanza.

"Non solo la maggioranza degli italiani ma anche la maggior parte dei partiti è pacifista. Incluso il Pd; quando noi ipotizziamo di dar seguito alle decisioni prese nel 2014 sul rafforzamento della Nato e degli impegni di ogni singolo paese non lo facciamo perché siamo guerrafondai, ma per potenziare l’Alleanza atlantica nella prospettiva di una deterrenza, per garantire la pace in Europa e nel Mondo".

Per la verità una parte di paese a cui guarda Conte vi accusa di essere ’falchi atlantisti’.

"Uno stato sovrano che viene invaso da truppe militari che provocano la morte di migliaia di civili richiede una reazione dura. Sono convinto che la posizione di Draghi, che noi supportiamo, sia quella necessaria in un Paese che vuole stare nel contesto internazionale con la schiena dritta. Ora il ruolo dell’Italia deve essere centrale anche per costruire la pace".

Insomma, il ’campo largo’ caro al segretario Pd esiste ancora?

"Indubbiamente le recenti posizioni di Conte hanno indebolito questa prospettiva, ma con l’attuale legge elettorale resta obbligatoriamente l’obiettivo su cui lavorare. Va sottolineato che in molti comuni alle prossime amministrative M5s e Pd sono alleati".

Non sarebbe più lineare una legge proporzionale, con alleanze dopo il voto?

"Per me sarebbe opportuna, nell’accordo che abbiamo fatto per il Conte bis c’era l’impegno a lavorare su una legge proporzionale. Spero che si riprenda il tema".

Enrico Letta è d’accordo?

"Si è dichiarato disponibile: aspetta che ci siano le condizioni per aprire una discussione".

Fuori dai denti: Conte l’ha deluso?

"Sono stato un sostenitore della nascita del Conte bis, ma come leader del Movimento mi ha deluso con questa uscita sulla Nato che ha pregiudicato la credibilità di un governo in cui la responsabilità della politica internazionale è in mano a un esponente grillino".

Meglio Luigi Di Maio?

"Ho apprezzato la sobrietà dei toni e la responsabilità".

Se la situazione dovesse precipitare e Conte dovesse provocare la crisi, l’alleanza con il Pd sarebbe rotta?

"Mi pare evidente".