Il cambio ai vertici Paura per le inchieste e nuovi scandali Elkann ridisegna la Vecchia Signora

Exor sceglie il commercialista Ferrero come presidente. "Dimostremo che abbiamo agito sempre correttamente". Dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e del cda, il pm rinuncia al ricorso contro il no del gip agli arresti

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di Doriano

Rabotti

Ha ragione Andrea Agnelli, "meglio lasciare a una nuova squadra la possibilità di ribaltare la partita". È quello che ha pensato anche John Elkann, evidentemente, perché il giorno dopo l’azzeramento del consiglio d’amministrazione della Juventus, le nomine ufficializzate indicano chiaramente che il ribaltone nasce da esigenze finanziare e giudiziarie, non certo quelle sportive, che pure non sono esaltanti. Ieri Exor, la holding di famiglia, ha annunciato che il nuovo presidente sarà Gianluca Ferrero, 59 anni, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, nonché consulente tecnico del Tribunale di Torino. Anche il nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino, è un tecnico: perché è chiaro che tutta la partita delle prossime settimane si giocherà sulla capacità di subire meno danni possibili dalle azioni della Consob e della procura di Torino, smarcandosi dal passato e dai nomi di chi ha rappresentato la Juventus in questi ultimi anni.

Ieri John Elkann ha speso parole di burro per il cugino in allontanamento dalla Signora: "Voglio ringraziare mio cugino Andrea per averci dato emozioni straordinarie, che non dimenticheremo mai. In questi 12 anni abbiamo vinto tanto, il merito è soprattutto suo". Ma il futuro è di un’altra formazione societaria: "Il nuovo Consiglio che nascerà a gennaio sarà formato da figure di grande professionalità sotto il profilo tecnico e giuridico, confido che la società riuscirà a dimostrare di aver agito sempre correttamente", ha aggiunto Elkann.

A quanto pare ci credono anche i mercati finanziari, uno dei teatri della partita: ieri mattina a Piazza Affari la Juventus era arrivata a perdere oltre il 10%, poi ha chiuso con un meno 0,93% che è come un pareggio in trasferta, e lo stesso dicasi per il titolo Exor ad Amsterdam (-0,3). La holding è osservata speciale, le manovre delle prossime settimane saranno decisive.

È chiaro che le obiezioni della Consob, anche sulla base delle valutazioni della procura che indaga sulle false comunicazioni in bilancio, hanno avuto un ruolo fondamentale nella svolta societaria. L’ormai famosa indagine Prisma ipotizza nel dettaglio la violazione di una serie di articoli del codice penale, come si può leggere negli avvisi di garanzia consegnati al club e a quindici tra dirigenti e amministratori di ieri e dell’altro ieri, da Agnelli a Nedved, da Paratici ad Arrivabene. Un altro segnale positivo, dal punto di vista della Juventus, è il fatto che la stessa procura di Torino stia valutando l’ipotesi di non fare ricorso contro la prima bocciatura della richiesta di misure cautelari nei confronti di Agnelli e altri dirigenti, che ormai non sono più operativi sul bilancio. È logico pensare che nelle aule penali ci vorrà ancora molto tempo prima di arrivare a un epilogo, forse anche un paio d’anni. Le conseguenze sportive discenderanno dalle infrazioni accertate: intanto un’altra procura, quella della Federcalcio, ha avviato un’indagine chiedendo gli atti ai magistrati torinesi, per andare a fondo nell’analisi dei contratti dei giocatori (secondo round, nel primo gli ormai ex vertici bianconeri sono stati prosciolti).

Le due vicende si avviluppano in modo inestricabile: nell’informazione di garanzia infatti si ipotizzano a carico dei diversi indagati, per azione diretta o per omissione di controllo, la diffusione di false notizie al fine di "alterare il prezzo delle azioni", con cifre non realistiche sul valore delle plusvalenze sui giocatori con altre squadre (in realtà erano scambi, sostiene la procura), sugli accordi per spalmare gli stipendi durante il lockdown con scritture private diverse, sulle cessioni di giocatori (Emre Can e Muratore), su false dichiarazioni per aumentare le detrazioni Iva. Un volume di ’falsità’ quantificabile in diverse centinaia di milioni di euro.