Venerdì 19 Aprile 2024

Il caldo aumenta, acqua razionata Allarme roghi: a Roma brucia tutto

Nove incendi vicino alla Capitale: esplodono anche bombole di gas. Il Po a secco fotografato dal satellite

di Antonio Troise

Un’estate rovente, fra caldo estremo, incendi e siccità. Roma brucia nella morsa dei roghi, lo stato di emergenza si fa sempre più vicino e la Protezione civile non esclude il razionamento dell’acqua nelle ore diurne. Intanto il Po, visto dal satellite, appare in condizioni disperata. Ecco la cronaca di un’altra giornata infernale.

RUBINETTI CHIUSI

ANCHE DI GIORNO

Dopo oltre 120 giorni senza pioggia, la situazione è sempre più grave. Per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, "non c’è mai stata una crisi come questa". Mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, mette in guardia i cittadini per le ondate di calore. Alla Protezione civile non si esclude il razionamento dell’acqua anche nelle ore diurne. Una misura che riguarderà solo le zone più in crisi della Penisola, come il bacino del Po, le Alpi Orientali e alcune aree del Centro. "Bisognerà capire quali sono i segnali nelle prossime settimane – spiega il numero uno della Protezione Civile, Fabrizio Curcio –. Avremo anche un momento in cui l’acqua arriverà tutta insieme". Sulla stessa scia il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, che sottolinea la necessità di "razionalizzare l’uso dell’acqua".

TERMOMETRO

INCANDESCENTE

L’ondata di caldo estremo continuerà anche nei prossimi giorni, quando il alcune città la colonnina del termometro supererà i 40 gradi. Già ieri si sono sfiorati i 46 gradi in provincia di Siracusa. Temperature record che dovrebbero infrangere ogni primato storico nel nostro paese. Sotto osservazione soprattutto alcune regioni del Sud: in provincia di Foggia e a Matera, con 44 e 43 gradi. A Firenze e Bologna si dovrebbe arrivare ai 38-39 gradi. Più o meno lo stesso anche a Roma. Per gli esperti dovremmo abituarci a temperature estreme interrotte da pericolosi temporali. Ieri, su 27 città, 23 avevano il bollino arancione, due (Palermo e Perugia) erano rosse e solo Genova e Torino Gialle. Oggi e domani la situazione dovrebbe addirittura peggiorare.

IN FIAMME

Il grande caldo porta dietro di sé anche una lunga scia di roghi. Il più grave, ieri, alle porte di Roma, con fumo e cenere fino a Montecitorio, polvere trasportata fino all’Eur. Decine di persone sono state allontanate dalle loro abitazioni, nei pressi di via Bosco Marendo, a ridosso di un campo nomadi non autorizzato. Le fiamme, oltre a distruggere le baracche, hanno fatto esplodere una cinquantina di bombole di gas Gpl. Circa 35 persone sono state intossicate dai fumi. Feriti anche 5 poliziotti impegnati nelle operazioni di soccorso. Oltre ad alcune villette, è stato divorato dalle fiamme un parco giochi e un’area riservata ai camper, usata come centro estivo per bambini. Evacuate decine di piccoli. Altri incendi (otto) sono scoppiati anche in altre aree periferiche dalla Capitale, nei pressi di Pomezia. Non si esclude, in qualche caso, l’origine dolosa.

IL DRAMMA DEL PO

VISTO DAL SATELLITE

Il grande fiume ridotto ad un rigagnolo. Le istantanee del Po scattate dal satellite Sentile-2 del programma Coperticus, gestito dall’Agenzia Spaziale europea, fanno venire i brividi. La prima è nel 2020, con un’ampia fascia di acque che attraversano una campagna verdeggiante. La seconda è del 2021, la scia del fiume è già ridotta e compaiono alcune aree di sabbia. Ma la terza e ultima foto, scattata nei giorni scorsi, mostra intere zone praticamente desertiche.