Riaperture stadi e sport: il calcio fa da apripista, basket e volley al palo

Test all’Olimpico l’11 giugno con il 25% di capienza per il via degli Europei. Ipotesi Qr code all’ingresso

Tribune vuote allo stadio

Tribune vuote allo stadio

Stadio: zona a massimo rischio. Nessuno ha dimenticato la partita Atalanta-Valencia giocata a San Siro il 19 febbraio 2020, evento superdiffusore del Covid 19 a sentire la maggior parte degli esperti. Ecco perché la prudenza ha regnato sovrana fino all’altro ieri, quando il governo Draghi ha dato il via libera al pubblico agli Europei.

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In calendario 4 gare all’Olimpico: lo stadio romano potrà essere riempito al 25% della sua capienza, vale a dire 18.170 spettatori. Si parte l’11 con la partita inaugurale: Italia-Turchia. Il protocollo preparato dalla Figc – che deve passare per le maglie strette del Cts – prevede che potranno accedere solo i vaccinati, chi ha fatto un tampone a ridosso della partita o chi ha sviluppato anticorpi.

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Oltre ad indossare mascherine e avere l’igienizzante a portata di mano, si dovranno espletare tutte le operazioni burocratico-sanitarie online sul sito Uefa o su una specifica app in modo da entrare con un Qr code, evitando assembramenti all’ingresso.

23 maggio: il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, propone di ragionare su una "prova generale": un’apertura al 10% della capienza di tutti gli stadi italiani il 23 maggio per l’ultima partita di campionato, magari preceduta da un assaggio per la finale di coppa Italia il 19 maggio. Ipotesi che dalle parti della sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, fanno sapere di non aver mai preso in considerazione.

Per gli altri sport si procede con i piedi di piombo: nessuna certezza per le riaperture al pubblico di palazzetti per le partite di pallavolo o di basket. L’attenzione dell’esecutivo per il momento è catalizzata dal d-day dell’11 giugno. Ma il varco oramai è aperto, allargarlo – dati dei contagi permettendo – non sarà difficile.

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