Vespa
Mi diceva Fausto Bertinotti: "Mi metti in difficoltà col tuo buonsenso". Allora ragioniamo con buonsenso. Gli italiani sono presidenzialisti da sempre. Giorgia Meloni anche. Ma stando al governo ha proposto il minimo sindacale, una riforma light, una riforma vegana. Il presidente del Consiglio non si chiamerà primo ministro perché resta un primus inter pares. Dovrà concordare i ministri con il capo dello Stato, non potrà revocarli, né sciogliere le Camere. A Mattarella viene riconosciuto in modo bipartisan il ruolo di garante e questo può aver influito sul fatto che la bozza di riforma proposta al Parlamento non tocchi una virgola dei poteri che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica. A parte Macron, re di Francia, i primi ministri tedesco, inglese e spagnolo hanno poteri più forti di quello italiano.
Vogliamo ricordare che nel ’97 D’Alema era pronto al semipresidenzialismo alla francese in cambio di un sistema elettorale favorevole alla sinistra? E che nel 2001 il centrosinistra approvò con tre voti di maggioranza una revisione costituzionale che ha moltiplicato rovinosamente i poteri delle regioni in danno dello Stato? Vale la pena strapparsi i capelli perché stavolta la proposta viene dal centrodestra?
Altro tema da valutare con buonsenso. I migranti. L’Albania del socialista Edi Rama è disposta a prendersene 36mila l’anno con tutte le garanzie costituzionali italiane. La possibilità di trattenere fino a 18 mesi le persone che non hanno diritto all’asilo e non possono essere rimpatriate è un formidabile elemento di dissuasione. Perché rinunciarci? Perché bestemmiare minacciando di chiedere l’espulsione di Rama dal circolo dei socialisti europei nel momento in cui il socialista Scholz in Germania vuole fare altrettanto e la Svezia sta pentendosi fino alle lacrime per essere stata troppo generosa nell’accoglienza?
Il problema dei migranti deve risolversi con investimenti in Africa, non riempiendone l’Italia per poter dire che la politica migratoria della Meloni è fallita.