Giovedì 25 Aprile 2024

Il brigatista e l’evasione con Vallanzasca

Morto a 74 anni Corrado Alunni: nel 1980 la fuga (poi fallita) da San Vittore con spari e ostaggi. Mezzo secolo di condanne e la dissociazione

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di Gabriele Moroni

L’ex brigatista Corrado Alunni è morto a 74 anni. Viveva da tempo in provincia di Varese. Tutto inizia con un rubinetto dimenticato aperto in un appartamento al numero 6 di via Scarenzio, periferia di Pavia. L’inquilino ha detto di chiamarsi Angelo Colombi, studente universitario. Ci abita con la giovane moglie. Ogni tanto è ospite un giovane massiccio, capelli biondo-castano. La vigilia di Natale del 1975 lo scrosciare dell’acqua è così forte che una vicina chiama i vigili del fuoco. Sul tavolo del soggiorno e sui ripiani di uno scaffale ci sono una Beretta calibro 7.65, proiettili, opuscoli e volantini delle Brigate rosse. La polizia decide un appostamento. Dalla nebbia serale esce la sagoma incerta di un uomo. Tenta di fuggire. Un mitra alla schiena lo fa desistere. Si chiama Fabrizio Pelli. Gli altri due vengono identificati nelle settimane successive.

La donna è Susanna Ronconi, 24 anni, veneziana, figlia di un alto ufficiale. Il giovanotto tarchiato, in cui molti hanno creduto di riconoscere Renato Curcio ossigenato, è Corrado Alunni, di Roma. Nato nel quartiere Centocelle il 12 novembre 1947, studi di perito industriale, nel 1967 Alunni si trasferisce a Milano. Trova lavoro alla Sit-Siemens. Dallo stabilimento esce una parte consistente del nucleo storico delle bierre. Mario Moretti, marchigiano, approdato nella metropoli con un diploma di perito industriale e due lettere di raccomandazione, una per un posto all’Università Cattolica e l’altra per la Sit-Siemens. Paola Besuschio, Giorgio Semeria, Pierluigi Zuffada, Giuliano Isa, Umberto Farioli. Nel ‘71 Alunni è già nelle bierre con compiti di reclutatore. Tre anni dopo entra in clandestinità. Quando, a Pavia, è sfuggito alla cattura, ha già maturato il distacco dalle Brigate rosse, accelerato dall’arresto di Curcio, l’anno dopo. Nascono Rosso Brigate comuniste, le Formazioni comuniste combattenti, Prima linea.

La latitanza ha termine a Milano il 13 settembre 1978. Digos e Squadra mobile fanno irruzione nell’appartamento in via Negroli dove Alunni vive sotto il falso nome di Massimo Tauricchia. Il 28 aprile 1980 Milano vive una giornata di fuoco e paura. Nel carcere di San Vittore sono entrate tre pistole. Alle 13.15 Alunni, il boss della Comasina Renato Vallanzasca e altri quattordici detenuti prendono in ostaggio il brigadiere Romano Saccoccio e tentano di usarlo come scudo umano per guadagnare l’uscita. Sparano contro due agenti della polizia penitenziaria. Nelle strade crepitare di mitra, urla, terrore. La fuga di Alunni, raggiunto di due proiettili allo stomaco, finisce in via Giambattista Vico. Catturato anche Vallanzasca, ferito alla testa.. Su Alunni si sono accumulate condanne per oltre 50 anni.

Nel 1987 si dissocia dalla lotta armata. Due anni dopo la semilibertà e un impiego alla Enaip, il centro di formazione professionale delle Acli di Bergamo. Nel 1997, con altri sessantadue ex terroristi, firma il documento "Storia infinita". È un appello per chiudere la lunga, cruenta stagione degli anni di piombo. È il passato che pare non voler chiudere i conti con l’ex operaio di Centocelle. Anche se non era fra i rapitori di Moro, meno di un anno fa viene convocato a Roma per un prelievo di Dna da comparare con i reperti dell’agguato di via Fani.