Il biondino, la spider e il delitto che gelò l’Italia

Lorenzo Bozano morto dopo un bagno in mare davanti all’Elba, a 50 anni dall’omicidio Sutter. La condanna all’ergastolo per aver ucciso la 13enne

Lorenzo Bozano

Lorenzo Bozano

È morto in spiaggia, davanti al mare azzurro dell’Elba, il ’biondino della spider rossa’, al secolo Lorenzo Bozano, protagonista di un giallo durato cinquant’anni e che forse resterà sempre circondato da un alone di mistero. Bozano, che aveva 75 anni, è stato ucciso da un malore, inutili i soccorsi del 118. La verità processuale lo ha consegnato alla storia come il colpevole di uno dei delitti più efferati del Dopoguerra. Ma lui si è sempre proclamato innocente.

Il delitto è l’uccisione di Milena Sutter, 13 anni appena, figlia del re della cera, l’industriale svizzero, naturalizzato italiano, Arturo Sutter. La ragazzina scomparve a Genova il 6 maggio 1971, doveva recarsi a una lezione di storia, ma non arrivò mai. La famiglia ricevette una telefonata con richiesta di riscatto, 50 milioni di lire. Ma quando venne fatta la telefonata, Milena era stata già uccisa.

Venne prima sepolta e poi riesumata e gettata in mare con la cintura da sub con i piombi in modo da non far riemergere il cadavere che invece venne rinvenuto da due pescatori a Quarto il 20 maggio 1971. All’epoca Genova era attraversata da violenti fermenti politici e anche da gravi fatti di cronaca. Le piste da seguire erano molte, la figlia di un ricco industriale poteva essere un obiettivo per i gruppi eversivi, ma anche per l’anonima sequestri. Gli inquirenti però concentrarono le loro attenzioni su Bozano.

Figlio di buona famiglia (il padre era un funzionario della compagnia di navigazione Costa Crociere), girava con una spider rossa Alfa Romeo. Venne arrestato il 20 maggio, non riuscì a fornire un alibi che lo coprisse nelle ore in cui era scomparsa Milena, il 6 maggio. Alcuni abitanti della zona riferirono di aver visto un biondino sostare nella zona in cui si trovava villa Sutter, seduto su una spider rossa. Era stato visto anche nei pressi della scuola svizzera frequentata da Milena. Era appassionato di immersioni e anche questo particolare non giocava a suo favore per il fatto che la ragazzina era stata trovata in mare con i pesi da sub.

Ci fu un lungo processo e nel 1975 Bozano venne condannato all’ergastolo. Intanto lui era fuggito in Africa e poi in Francia. Solo nel 1979 venne arrestato in Francia e poi estradato in Italia attraverso la Svizzera. Da allora ha scontato la pena nel carcere di Porto Azzurro all’Elba. Nel 1989, ottenne i benefici di legge. Poteva lasciare il carcere di giorno per lavorare in un allevamento di polli. Ma nel 1996, perse i benefici, fu accusato di aver molestato una sedicenne e nel 1999 fu condannato a due anni. Solo nel 2019 ha ottenuto di nuovo la semilibertà. Attualmente era impegnato nel lavoro in una cooperativa. Ieri pomeriggio l’ultimo bagno in mare e poi sulla spiaggia di Bagnaia, dove il suo cuore si è fermato. Cinquant’anni dopo la morte di Milena Sutter in un mondo distante anni luce da quella Genova dei primi anni Settanta.