Martedì 16 Aprile 2024

Il bavaglio alla propaganda è surreale

David

Allegranti

Serve "buon senso", dice il prefetto di Bologna Attilio Visconti, che invita organizzatori e ospiti della Festa dell’Unità a contenere "la baldanza" e a esprimere il proprio pensiero "senza appelli al voto". Ora, come sia possibile organizzare una festa di partito senza poter fare campagna elettorale è un mistero destinato a restare senza soluzioni, a meno che non intervengano in persona il commissario Maigret o il dottor Bishop di Fringe. Per carità, saremo pure nell’ambito del legalmente corretto a colpi di esposti sulla par condicio, però al netto dei cavilli una festa di partito è una festa di partito; ci sono dibattiti, le idee circolano, così come le scemenze, ci si confronta, ma ognuno se la costruisce come vuole.

Il centrodestra denuncia legittimamente il doppiopesismo nei confronti del Pd, ma quale diritto dell’elettore di centrodestra sarebbe violato da una festa di partito alla quale evidentemente chi vota Fratelli d’Italia o Forza Italia o Lega non andrebbe? Lo spazio del Parco Nord è pubblico, ma la festa del Pd è servizio pubblico, come la Rai? Viene poi da chiedersi come viene misurato il tasso di baldanza. Se Enrico Letta parla delle "destre" che attaccano la Costituzione, un classico di questa campagna elettorale, eccede? Se invece parla di destra al singolare e dice che quella di Giorgia Meloni è una "identità forte" va bene? Se chiede al pubblico, tra un tortellino e una crescentina, di votare e far votare Pd, sta esorbitando oppure è normale attività di un segretario di partito in campagna elettorale di fronte al proprio elettorato? E se dice che Beppe Conte è uno che fa piroette e che ha affossato il governo Draghi, insieme a Matteo Salvini e a Silvio Berlusconi, sta esagerando con le note di colore oppure sta raccontando la cronaca del Passante della Storia? Sentiamo un po’ che cosa ne pensa il dottor Bishop.