Giovedì 25 Aprile 2024

Il 25 Aprile è la festa di tutti, non solo della sinistra

Francesco

Ghidetti

Poche chiacchiere. E pochi revisionismi di dubbia utilità. Il sondaggio di Swg sgombra il campo dagli equivoci: il 25 Aprile è festa di tutti gli italiani per la maggioranza dei nostri concittadini. Di più: che sia una ricorrenza collettiva e non “della sinistra“ è sentimento che aumenta rispetto al 2020. E ancora: si alza la percentuale di chi ritiene sia giusto celebrare la Festa della Liberazione (parte si confonde con la nascita della Repubblica, ma tant’è...). Ci si chiederà perché. A detta di molti, una delle cause di questo rinnovato impegno celebrativo va ricercato nelle vicende ucraine. Lassù c’è un popolo che resiste. Armi in pugno. Contro l’invasore. Si può immaginare con realismo che molti italiani si siano identificati coi resistenti ucraini. Non sono mancati i paragoni (più o meno filologicamente corretti), alla guerra civile spagnola e ai volontari che da tutto il mondo si arruolarono per combattere i fascismi europei. Quindi, e il riferimento è alle polemiche di questi giorni, la posizione dell’Anpi (di una parte importante, ma pur sempre di una parte), considerata da molti troppo “equidistante“ e troppo “pacifista“, non ha offuscato i famosi “valori della Resistenza“, anzi li ha rafforzati.

Nell’Associazione partigiani qualcuno, come Albertina Soliani, numero due dell’organizzazione e presidente dell’Istituto Cervi, temeva che i post “filo russi“ potessero danneggiare l’immagine della lotta di Liberazione. E invece non è accaduto, stando almeno al sondaggio. Perché? Ma perché, anche se doloroso, non bastano le piazze con le bandiere arcobaleno, ma serve uno spirito, diciamo così, garibaldino. L’invasore si combatte, la propria terra si difende. Con le armi e senza deroga alcuna ai propri ideali. Si chiama legittima difesa...