Giovedì 25 Aprile 2024

Iacopo, la malattia, la morte "Forse un giorno sceglierò"

Il consigliere toscano Pd, molto noto sui social, affetto da una patologia genetica. Nei giorni scorsi ha subito una tracheostomia: "Potevo addormentarmi per sempre"

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"Potevo addormentarmi per sempre". Non usa eufemismi Iacopo Melio, consigliere regionale toscano e attivista, ma anche scrittore e giornalista, da anni impegnato in battaglie per i diritti civili, per raccontare il ricovero d’urgenza in ospedale, la paura di morire e le attuali difficili condizioni di salute. Melio, affetto dalla sindrome di Escobar, una malattia genetica per cui non esiste cura, è costretto a pensare a quello che sarà il suo futuro, dopo quest’ultima durissima prova: "E se un domani giudicassi insopportabile anche solo una rinuncia, sarà il momento di un’ultima scelta, certo di avere intorno due genitori che mi amano, una sorella eccezionale, qualche buon amico e gli aiuti giusti per salvare i miei ideali fino alla fine".

Nei mesi scorsi era guarito dal Covid, ma ora è alle prese con un’altra, difficile battaglia.

"Rispettate la mia privacy e il mio dolore – scrive ai numerosissimi followers – non cercando bollettini medici o risposte a messaggi che non potrei gestire". "Sono stato ricoverato d’urgenza – aggiunge ripercorrendo tutti i faticosi passaggi affrontati a partire dalla fine di agosto – perché la mia situazione respiratoria era peggiorata a causa della presenza di Co2 nel sangue che era arrivata a un livello incompatibile con la vita, al punto da dover essere risvegliato da un sonno che poteva essere irreversibile".

"Con un’imprevedibilità che ancora non accetto – prosegue Melio – mi sono ritrovato a prendere la decisione più difficile: in una sala operatoria la mia vita è cambiata, qualcuno dice “in meglio” mentre io, guardando la tracheostomia, non riesco a vedere niente di positivo nello stare attaccato a un respiratore".

"Ora – scrive ancora con la grande lucidità consueta – inizia un delicato percorso di riabilitazione per tornare a mangiare cose omogenee, forse; per tornare a parlare, forse; per respirare autonomamente qualche ora al giorno, forse. Troppi forse che necessitano di tempo e pazienza, ma soprattutto attenzione assoluta verso me stesso".

Numerosi i messaggi di coraggio e in bocca al lupo lasciati dai followers. "Per quanto riguarda il lavoro, appena mi sarà possibile tornerò attivo. Qualora vedessi che il mio contributo risultasse inutile o fosse del tutto assente – dice ancora – prenderò le decisioni più adeguate nel rispetto di tutte le cittadine e i cittadini toscani, delle colleghe e dei colleghi e delle Istituzioni. Un’ipotesi che spero di scansare perché troppe sfide dobbiamo ancora affrontare".

Infine un messaggio a tutti quelli che leggono: "La vita è proprio un soffio, respiratela consapevolmente".

Tommaso Carmignani