"Potevo addormentarmi per sempre". Non usa eufemismi Iacopo Melio, consigliere regionale toscano e attivista, ma anche scrittore e giornalista, da anni impegnato in battaglie per i diritti civili, per raccontare il ricovero d’urgenza in ospedale, la paura di morire e le attuali difficili condizioni di salute. Melio, affetto dalla sindrome di Escobar, una malattia genetica per cui non esiste cura, è costretto a pensare a quello che sarà il suo futuro, dopo quest’ultima durissima prova: "E se un domani giudicassi insopportabile anche solo una rinuncia, sarà il momento di un’ultima scelta, certo di avere intorno due genitori che mi amano, una sorella eccezionale, qualche buon amico e gli aiuti giusti per salvare i miei ideali fino alla fine".
Nei mesi scorsi era guarito dal Covid, ma ora è alle prese con un’altra, difficile battaglia.
"Rispettate la mia privacy e il mio dolore – scrive ai numerosissimi followers – non cercando bollettini medici o risposte a messaggi che non potrei gestire". "Sono stato ricoverato d’urgenza – aggiunge ripercorrendo tutti i faticosi passaggi affrontati a partire dalla fine di agosto – perché la mia situazione respiratoria era peggiorata a causa della presenza di Co2 nel sangue che era arrivata a un livello incompatibile con la vita, al punto da dover essere risvegliato da un sonno che poteva essere irreversibile".
"Con un’imprevedibilità che ancora non accetto – prosegue Melio – mi sono ritrovato a prendere la decisione più difficile: in una sala operatoria la mia vita è cambiata, qualcuno dice “in meglio” mentre io, guardando la tracheostomia, non riesco a vedere niente di positivo nello stare attaccato a un respiratore".
"Ora – scrive ancora con la grande lucidità consueta – inizia un delicato percorso di riabilitazione per tornare a mangiare cose omogenee, forse; per tornare a parlare, forse; per respirare autonomamente qualche ora al giorno, forse. Troppi forse che necessitano di tempo e pazienza, ma soprattutto attenzione assoluta verso me stesso".
Numerosi i messaggi di coraggio e in bocca al lupo lasciati dai followers. "Per quanto riguarda il lavoro, appena mi sarà possibile tornerò attivo. Qualora vedessi che il mio contributo risultasse inutile o fosse del tutto assente – dice ancora – prenderò le decisioni più adeguate nel rispetto di tutte le cittadine e i cittadini toscani, delle colleghe e dei colleghi e delle Istituzioni. Un’ipotesi che spero di scansare perché troppe sfide dobbiamo ancora affrontare".
Infine un messaggio a tutti quelli che leggono: "La vita è proprio un soffio, respiratela consapevolmente".
Tommaso Carmignani