"I vaccini ci salvano ma ora più trasparenza". Altolà del farmacologo: basta allarmismi

Il prof Nocentini: "Le partite dei casi sotto inchiesta vanno sospese. Alimentare dubbi sui sieri anti Covid invece è irresponsabile"

Finora sono state somministrate 6,7 milioni di dosi, quasi 2 milioni gli immunizzati

Finora sono state somministrate 6,7 milioni di dosi, quasi 2 milioni gli immunizzati

"Per superare la pandemia è importante che le persone vengano vaccinate e si presentino all’appuntamento quando sono invitate. Purtroppo, leggendo le notizie delle inchieste e dei lotti ritirati la gente va nel panico. Ero certo che sarebbe esploso questo fenomeno dell’allarmismo ingiustificato". Così Giuseppe Nocentini, esperto della Società italiana di farmacologia (Sif), docente all’Università di Perugia.

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Professore, come usciamo da questa fase di stallo?

"Dobbiamo tornare ai fatti, affidarci ai dati. Sappiamo che dopo il vaccino sono riportati episodi transitori di febbre, mal di testa, dolori articolari e sensazione di stanchezza, niente di più. Le morti avvengono per i motivi più disparati, tante di queste sono a causa del Covid, ma si muore anche di tumore, di infarto. Quei decessi riportati dalla cronaca, facendo intendere un nesso con le vaccinazioni, fino a prova contraria sono pure coincidenze cronologiche. La gente va in arresto cardiaco perché è la vita, succedeva anche prima della pandemia".

Però adesso, terminati i trial clinici, siamo entrati nella quarta fase, ci affidiamo alla farmacovigilanza. Ci possono essere effetti collaterali imprevisti che emergono dai grandi numeri?

"Noi sappiamo dagli studi clinici che il vaccino riduce dal 60 all’80 per cento le probabilità di ammalarsi di Covid, ma la cosa ancora più importante è che il vaccino assicura una protezione del 100 per cento dal rischio di morte o di gravi complicanze infettive virali, come certe polmoniti che lasciano il segno per tutta la vita. Quello che sappiamo è che 17 milioni di persone nel mondo sono state sottoposte alla vaccinazione con AstraZeneca senza complicanze, la metà della popolazione inglese e scozzese si è immunizzata in questo modo, e non sono stati segnalati fenomeni avversi, anzi stanno uscendo dall’incubo prima di noi".

Ha sbagliato la magistratura ad aprire l’inchiesta, e le autorità sanitarie non avrebbero dovuto ritirare i lotti sospetti?

"Io penso che sospendere quelle partite sia stato un atto dovuto, giusto aspettare una risposta delle autopsie, per capire. Ma alimentare dubbi, insicurezze, dopo che un farmaco ha salvato milioni di persone nel mondo, è un fenomeno che ha un nome, si chiama overreporting, come si è visto con l’autismo".

Che cosa c’entra la sindrome dello spettro autistico?

"Attraverso un reportage televisivo venne lanciato un pregiudizio, ancora duro a morire, facendo credere a un’escalation dell’autismo come conseguenza delle vaccinazioni contro la pertosse. Analisi statistiche rigorose hanno accertato che gli autistici sono così numerosi, nessun collegamento con la profilassi vaccinale. Io dico che i vaccini contro il Covid sono validi tutti, hanno tutti superato i test di sicurezza e producono anticorpi. Chi rimanda rischia molto di più"..

Intanto il presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri invoca trasparenza.

"Condivido le riflessioni del professor Garattini. Forse le autorità sanitarie devono spiegare la differenza tra associazione temporale e il nesso di causa effetto in maniera più approfondita, ma quello che sappiamo al momento è che ogni lotto viene analizzato dal produttore e dall’Ema, c’è un costante monitoraggio degli effetti avversi".

La gente si spaventa anche attraverso il passaparola, a chi giova alimentare le paure della gente?

"Chi pesca nel torbido? Qualche sospetto ce l’ho. La catastrofe economica comporta povertà, destabilizzazione e suicidi. Abbiamo gli strumenti per tirarci fuori. Tutti i vaccini proteggono dal Covid grave, e se vogliamo ne usciremo".