Giovedì 18 Aprile 2024

I tesori di Selinunte Spuntano una sirena e il calco di uno scettro

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Un’agorà di quasi 33mila metri quadrati, la più grande del mondo antico, che torna a mostrare i suoi confini. E poi ancora, sull’acropoli, i resti di quello che sembra essere stato il luogo sacro dei primissimi coloni greci di Selinunte, arrivati al seguito del fondatore Pammilo da Megara Hyblea. Ma anche amuleti e oggetti di grande raffinatezza uguali ad altri ritrovati in Grecia, a Delfi, una preziosa sirena in avorio e uno stampo in pietra usato per fondere uno scettro in bronzo. Sono le scoperte dell’ultima campagna di scavi guidata da Clemente Marconi nel parco archeologico siciliano, un’impresa che ha visto lavorare insieme per la prima volta due missioni internazionali, quella dell’Institute of Fine Arts della New York University e dell’Università degli Studi di Milano con la squadra dell’Istituto Archeologico Germanico. Scoperte che accendono una nuova luce sulla storia affascinante e breve di questa città nel parco siciliano, il più grande d’Europa con i suoi 270 ettari di natura e maestose rovine affacciate sul mare.