Giovedì 18 Aprile 2024

I talk show dei piagnoni professionisti

Giorgio

Comaschi

Alla fine ci si chiede una cosa: ma perché quelli che vanno ospiti in tv dalla Venier piangono tutti? Ma non solo dalla Venier. Nei programmi in generale, nei i talkshow, nelle interviste. Ci dev’essere un meccanismo imperscrutabile che fa sì che quando uno va a parlare delle sue cose, piange. Non pensiamo sia un fatto tecnico e cioè che taglino della cipolla sotto alle telecamere o che ci sia un gas particolare in studio. Sembra quasi che chi non piange sia un animale raro. Sarà forse che, se a uno spunta la lacrima, si fanno più ascolti? Ma vè. O che ci sia un compiacimento perverso, sotto sotto, inconfessato e quasi inconscio. Può essere. O comunque il sospetto c’è. "Guardi, lei venga ospite in tv a raccontare le sue storie, ma sappia che però deve piangere". C’è poco da fare, la lacrima, finta o non finta contagia. È come quando si usciva dal cinema dicendo:

"È un film bellissimo, ho pianto tanto". Dalla Venier è un attimo, fateci caso. Perfino il duro Mihailovic. Così dopo, il titolo già fatto: "Mihalovic piange in tv". Ma siamo sicuri che sia una cosa bella? L’elenco è lunghissimo. Fabrizio Corona in lacrime da Giletti a “Non è l’Arena”. Lo stesso Giletti che piange nel suo programma per le vittime del Covid. Si piange a Carta Bianca, la Clerici piange a “È sempre mezzogiorno”, Vanessa Incontrada piange a “20 anni che siamo italiani”. Lo stesso succede in America: Lady Gaga, Britney Spears. E da noi. per esempio Belen, è una piagnona professionista. Si piange con niente al Grande Fratello, a “Master Chef“, sia che uno venga cacciato con infamia, sia che vinca. Si salvano ancora i Tg, ma aspettiamoci (speriamo di no) una frignata presto anche da Conte, o da Salvini, o da qualche politico che si ricorda della vecchia bandiera prima che la cambiasse. Insomma la tv come valle di lacrime. Poi magari succede che a dire che in tv si piange troppo e non si capisce il perchè, qualcuno si indigni per lesa maestà sentimentale. E allora…non ci resta che piangere.