"I soldati russi? Noi non facciamo prigionieri"

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DMYTRIVKA (Ucraina)

I soldati russi? "Noi non facciamo prigionieri, a volte li leghiamo mani e piedi". Per la vendetta non c’è tempo da perdere, bisogna fare presto. Sta destando un certo imbarazzo a Kiev l’intervista rilasciata dal comandante georgiano Mamuka Mamulashvili (foto) le cui truppe combattono tra le fila ucraine. Alcuni dei suoi uomini sarebbero i protagonisti di un video choccante che mostra una volta di più come la guerra non sia un risiko giocato a tavolino da chi magari non ha mai indossato una divisa, ma sangue e morte (soprattutto) di uomini in divisa.

Quattro, stavolta, carristi russi giustiziati da militari ucraini. Il filmato, verificato dal New York Times, è stato girato a Dmytrivka, 11 chilometri da Bucha. Si vedono dei soldati riversi sull’asfalto accanto a un mezzo corazzato su cui campeggia la V del bersaglio grosso di Mosca, Volodymyr Zelensky. Hanno una fascia bianca al braccio, usata dalle truppe del Cremlino, uno ha le mani legate. Tre sembrano morti, il ventre di un altro sobbalza. Ancora. Sulla scena fa capolino un manipolo di soldati, probabilmente giorgiani. "Guarda, quello è ancora vivo, ansima. Riprendi questi maledetti", grida uno di loro. Qualche secondo e una raffica di colpi raggiunge il ferito. Non basta, non vuole morire. Serve una seconda dose di piombo. Kiev resta cauta sull’autenticità del video, ma evita di parlare di fake. Anche in questo Mosca è lontana. Per sempre per quei soldati a terra. C’è sangue ovunque.

Giovanni Panettiere