I proprietari "Tanti fattori di rischio Bisogna azzerare l’Imu"

di Giovanni Rossi

"Se vuole attenuare l’emergenza abitativa nelle città universitarie, lo Stato deve fare una mossa semplicissima: azzerare l’Imu per gli affitti studenteschi a prezzi calmierati". Giorgio Spaziani Testa, 57 anni, presidente di Confedilizia, condivide le preoccupazioni sul diritto allo studio. E lancia una proposta forte al governo bersagliato dalle proteste dei ragazzi.

Allora non è vero che i proprietari privati pensano solo ai propri interessi?

"Basta con questa rappresentazione grottesca che prova a trasferire sugli immobili delle famiglie il peso dei deficit strutturali del Paese. Come nel caso degli affitti brevi additati a causa del caro affitti nelle grandi città, a fronte di inesistenti progetti di edilizia popolare. Oppure, ora, nel caso della cronica incapienza degli studentati. Parliamoci chiaro: non spetta ai privati risolvere un problema statale di queste dimensioni. Ma certamente proprio i privati – e sto parlando sia di grandi gruppi sia di piccoli proprietari – potrebbero aiutare gli atenei a coprire il buco di posti letto nell’attesa che il Paese si allinei agli obiettivi del Pnrr e agli standard internazionali".

Come?

"Una forma di reale incentivazione fiscale e impositiva per i privati che affittano agli studenti non sarebbe un regalo: solo la compensazione di evidenti svantaggi che tutti conoscono ma fanno finta di non vedere".

Quali?

"Eccoli. Dalle locazioni per soli 8-10 mesi, con chiare difficoltà sui periodi mancanti, al rischio di insolvenze aggravato da un uso disinvolto degli spazi. Una legislazione di vantaggio potrebbe recuperare alla causa studentesca immobili che altrimenti restano sfitti o seguono per inerzia le locazioni lunghe".

E i grandi gruppi?

"Per ora sono alla finestra, ma credo che il governo – una volta ultimata la ricognizione sugli edifici pubblici da riconvertire a studentati nelle città metropolitane – non potrà non considerare che esistono anche notevoli opzioni private da mobilitare in questa emergenza. Anzi, di fronte alla mancanza di spazi sociali di cui la popolazione universitaria ha invece fisiologico bisogno, considererei ragionevole guardare anche alla riconversione di immobili industriali improduttivi o dismessi. Nessun tabù. Priorità alle soluzioni".