I presidi: vaccinati o no, i prof vadano a scuola

Rusconi contro la sospensione delle dosi agli insegnanti: "Errore, ma serve responsabilità". Oggi faccia a faccia Miur-sindacati

Migration

Il commissario straordinario Figliuolo stoppa il vaccino per il personale scolastico che non ha ricevuto ancora la prima dose, in favore degli anziani, e subito è il panico. Oggi intanto, mentre tornano in classe 8 studenti su 10, ci sarà il confronto, in modalità telematica, tra ministero e sindacati di docenti e personale Ata proprio sul piano di vaccinazione. Dopo ’l’ammutinamento’ del ponte pasquale, con molti docenti nel Lazio assenti per malattia o legge 104, si teme un’altra protesta da parte dei ’furbetti’ della cattedra. "È una situazione di fibrillazione, ma auspichiamo dai professori senso di responsabilità e sacrificio, anche senza vaccino", spiega Mario Rusconi, presidente Anp (Associazione nazionale presidi) del Lazio, che raccontò il caso di assenteismo.

Cosa ne pensa della scelta del commissario Figliuolo?

"Il governo cerca di vaccinare ora tutti gli anziani: ma questo è un andare avanti e tornare indietro che non fa bene al Paese. Chiediamo un fondo Ristori, come per le categorie più colpite".

Lei a Pasqua ha denunciato il malcostume di molti prof assenti per fare il ponte. C’è il rischio che qualcuno, dopo lo stop ai vaccini, faccia una sorta di sciopero bianco?

"No, per ora l’unica defezione è stata quella che ho denunciato per Pasqua".

La scuola è considerata sicura dalla scienza, ma si sta lavorando in vista del prossimo anno per evitare il balletto tra Dad e didattica in presenza?

"Le misure vengono sempre rispettate all’interno delle scuole. L’altro giorno sono uscito dalla presidenza e mi ero scordato la mascherina: un alunno mi ha fermato ’sgridandomi’. Il problema è fuori, dove bisogna evitare gli assembramenti. Nelle scuole ci sono problemi annali: classi pollaio in cui 7-8 studenti sono bocciati mentalmente dopo un mese, edilizia datata con classi piccole che non consentono il distanziamento, sistemi di areazione quasi inesistenti".

Si parla da mesi di uno screening agli studenti, poi i tamponi si fanno solo con la positività. Perché?

"In Italia non amiamo molto la programmazione. Noi avevamo chiesto che i drive-in venissero inseriti nei circuiti scolastici dove ci sono grandi giardini, così da organizzare tamponi alle classi anche di altri plessi".

Il suo bilancio della Dad?

"La didattica a distanza è come un gommone di salvataggio quando la nave affonda. Ma bisogna ricordarsi che non è la nave, serve soprattutto nei momenti critici. I docenti hanno bisogno di formazione digitale per essere efficaci".

Sono stati molti gli insegnanti che hanno rifiutato il vaccino?

"L’insegnante è mediamente colto e non si fa suggestionare dal fatto che AstraZeneca è peggio di Pfizer. Anzi, tutti quelli che fanno la prima dose di AstraZeneca non vedono l’ora di fare la seconda".

Cosa ne pensa dell’ipotesi di un prolungamento scolastico fino a fine giugno?

"Non è percorribile. A giugno ci sono gli esami e i prof sono impegnati fino a luglio. In più, le scuole italiane in estate diventano forni, sempre per la famosa edilizia mai rinnovata".

Alessandro Belardetti