I poveri al mare e in pizzeria: "Offre il Papa"

La nuova idea del cardinale Krajewski, l’Elemosiniere di Francesco: si parte a gruppetti ristretti in pullman per un tuffo di normalità.

di Nina Fabrizio

Il Robin Hood del Vaticano porta poveri e senzatetto della Capitale a fare le gite al mare. L’Elemosiniere del Papa, il cardinale polacco Konrad Krajewski, da tutti a Roma chiamato semplicemente don Corrado, si preoccupa ancora una volta dei più svantaggiati della Città Eterna e mette in moto la sua macchina organizzativa per concedere anche a loro quello che dovrebbe essere uno sprazzo di normalità con il generoso contributo dello stesso Papa Francesco.

Si parte in gruppi di 13-15 al massimo per rispettare le norme anti-Covid, muniti di mascherina, a bordo di pullmini bianchi della dotazione del parco auto vaticano. Appuntamento a piazza San Pietro, destinazione Passoscuro sul litorale romano, dove in effetti il Vaticano stesso è proprietario di un lembo di terra e in quell’area sorge anche un reparto speciale dell’ospedale Bambino Gesù con case che accolgono le famiglie dei piccoli degenti.

Una volta, nell’epoca di Benedetto XVI, questa spiaggetta un po’ spartana, con lettini e ombrelloni vetusti e con bagnino in servizio, era il rifugio protetto di cardinali e monsignori in cerca di refrigerio estivo e di una nuotata al riparo da occhi indiscreti. Ora spazio ai clochard e ai tanti homeless (aumentati visibilmente di numero a causa della pandemia) che da tempo stazionano sotto ai porticati di via della Conciliazione, ai piedi della basilica simbolo della cristianità e a poche centinaia di metri dalla stessa residenza di Bergoglio.

Don Corrado fornisce a tutti l’equipaggiamento: costume, asciugamano, bottigliette d’acqua. Si trascorre la giornata facendo il bagno, passeggiando al tramonto e si conclude con una cena in pizzeria, tranne nei weekend quando il litorale è affollato dai ’normali’ vacanzieri. "Il conto lo paga il Papa", ha spiegato ieri lo stesso Krajewski. Le risorse derivano appunto dall’Elemosineria che non beneficia solo di donazioni ma anche degli introiti delle pergamene a firma del Pontefice non più vergate a mano con l’ausilio dei calligrafi ma prestampate e inviate via Internet.

I gesti e le iniziative di don Corrado a favore degli ultimi godono della totale benedizione del Papa. Krajewski ha organizzato per i più poveri in passato visite ai Musei Vaticani, posti in prima fila alle prime di spettacoli ma distribuisce anche denaro al centro Astalli per le pratiche dei rifugiati e non di rado paga le utenze di famiglie bisognose.

Nel maggio dello scorso anno aveva fatto molto discutere la sua discesa nel tombino dello stabile occupato all’Esquilino ribattezzato Spin Lab ( in Polonia Krajewski era stato elettricista) per riattivare il contatore della luce staccato dall’azienda energetica del gruppo Hera per morosità. Si alzò un polverone, con Krajewski costretto a scusarsi dopo gli attacchi di Salvini e ad assicurare che avrebbe provveduto a saldare il conto.

Anche Papa Francesco lo rimproverò in privato, salvo mantenerlo saldo al suo posto e, forse, si vocifera, anche presto promuoverlo a capo di un super dicastero della Carità.