Venerdì 19 Aprile 2024

Anastasiia uccisa a Fano, il deputato che alleva il figlio: "Tremo se chiede di mamma"

Carloni (Lega) ha accolto a casa il figlio della 23enne ucraina uccisa dal marito. "Lo portiamo all’asilo, giochiamo e fingiamo normalità. Solo così scacciamo la paura"

"Anastasiia era scappata dalla guerra, era felice di essere in Italia. Ogni sacrificio lo faceva per suo figlio Adam, per regalargli un futuro migliore. E ora il piccolo è con noi finché ce ne sarà bisogno". Mirco Carloni ricorda così la ragazza ucraina di 23 anni uccisa il 13 novembre a Fano con tre coltellate dal marito, dal quale lei si stava separando e che due giorni prima aveva denunciato per maltrattamenti. Carloni è un deputato della Lega e con la sorella Martina è proprietario del ristorante nel quale Anastasiia aveva trovato lavoro e speranza dopo essere fuggita dall’Ucraina con il marito, poi diventato il suo carnefice. Lì, in quel ristorante, la donna aveva anche trovato un nuovo amore, un giovane cuoco con il quale era andata a convivere.

Omicidio di Fano, la fuga dell'ex marito di Anastasiia

Anastasiia alashri, 23 anni, uccisa dal marito a Fano
Anastasiia alashri, 23 anni, uccisa dal marito a Fano

Quando è stato trovato il corpo della 23enne, da quell’esatto momento, è scattata la mobilitazione per il suo bambino di due anni. A prendersene cura è stata subito la famiglia di Carloni, grazie a un affido temporaneo deciso dai Servizi sociali e ratificato dal tribunale dei minori. "Era una cosa naturale date le circostanze – dice –. Era solo, lo avrebbe fatto chiunque. Ma mia moglie è stata eccezionale".

Ma come è maturata la decisione in quelle drammatiche ore?

"Durante le ricerche da parte dei carabinieri di Fano, che ringrazio per lo straordinario lavoro svolto, il bambino dormiva e verso le 20 di domenica era evidente che la mamma non sarebbe tornata, anche se speravamo tutti il contrario. Ho chiesto se poteva venire a casa mia almeno per dargli da mangiare e farlo dormire. Al mattino dopo, cercando di fingere normalità, lo abbiamo anche portato all’asilo. Non abbiamo fatto altro che aspettare insieme per capire cosa era accaduto".

Come state vivendo questi giorni?

"Con grande naturalezza e giocando con lui per evitargli paure e tensioni. La prima sera lo coccolavamo e lui mi ha chiesto: ’mamma?’. Mi ha gelato, non sapevamo cosa dire, ma poi per il resto e per tutto questo tempo è stato allegro e in compagnia di mia figlia, di mio nipote e dei miei genitori".

State pensando che possa rimanere con voi anche oltre l’affido temporaneo?

"Penso che la nonna sia la migliore cosa che possiamo augurare ad Adam. Noi cercheremo di continuare ad aiutarlo e proteggerlo: quello che la mamma voleva per lui".

La nonna è arrivata nei giorni scorsi dall’Ucraina e l’altro ieri ha potuto abbracciare il piccolo. Voi avete parlato con lei?

"Noi stiamo facendo quanto ci indicano i servizi sociali. La nonna lo sta vedendo con regolarità come appunto le assistenti sociali ci hanno chiesto di fare".

Torniamo indietro, ad Anastasiia. Quando l’ha vista l’ultima volta?

"Il venerdì prima dell’omicidio, era al lavoro. Gentile e garbata come sempre. Una ragazza per bene e di cultura".

Quando era arrivata nel vostro ristorante?

"Ci lavorava da maggio. Mia sorella mi racconta che la vedeva fare ogni sforzo per il figlio, senza mai risparmiarsi".

Vi aveva raccontato della guerra, dell’Ucraina, della vecchia vita da cui era fuggita?

"Più che altro si vedeva che era felice di essere qui. Ho risentito con mia sorella alcuni suoi audio che fanno venire i brividi. Era una ragazza che cercava solo un futuro migliore per se stessa e per Adam".

Aveva saputo della storia d’amore nata nel ristorante tra Anastasiia e un suo collega? Aveva confidato a qualcuno che sarebbe tornata dal marito a prendere le sue cose?

"Non lo sapevo. Con il marito era in corso una separazione di fatto da molto tempo. Però riferisco quanto altri mi hanno raccontato".

Vi aveva detto che proprio il venerdì lo aveva denunciato?

"A me no, credo che i nostri dipendenti la stessero tutti aiutando ma poi è stata una questione rapidissima. Tutto è precipitato in poche ore. E purtroppo nessuno ha potuto salvare quella povera ragazza".