I pendolari della movida Arrivano di sera e ripartono all’alba Gli adolescenti stregati dalla riviera

Ballano tutta la notte e poi tornano a casa in treno o in macchina. La meta preferita è Riccione

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di Manuel Spadazzi

Arrivano in Riviera al calar della sera, e ripartono quando il sole è già alto. Sono i ’viaggiatori della notte’. Migliaia di ragazzi che, ogni weekend, macinano chilometri su chilometri per venire a "far serata" a Rimini, Riccione, Milano Marittima, per poi tornare a casa. Balli e fuggi... Pendolari di una movida che, dopo due anni di restrizioni e divieti a causa della pandemia, è tornata ad animare le spiagge e le storiche discoteche della Riviera.

Ragazzi giovani, spesso giovanissimi, che partono all’avventura con pochi soldi in tasca e tanta voglia di divertirsi. Come Marco, 19 anni, che ieri mattina è ripartito da Riccione alle 9 con gli amici, destinazione Modena, dopo un caffè fumante e una brioche consumati in uno dei bar di viale Ceccarini. "Da fine giugno praticamente non abbiamo saltato un weekend: ogni sabato in un locale diverso", confessa lui, mentre gli amici lo attendono in macchina. È l’esodo del sabato sera. Un rito che la Romagna conosce bene. "Anche se rispetto agli anni ’90, le cose sono molto cambiate – racconta un pierre che lavora per le discoteche di Riccione – Un tempo si affrontavano vere e proprie maratone e c’era chi si fermava a dormire in spiaggia... o andava a passare qualche ora all’Aquafan. Oggi molti ragazzi arrivano qui senza neanche cenare, vanno diretti nei locali e poi ripartono immediatamente".

Quella che è cambiata, rispetto a un tempo, è soprattutto l’età. Oggi tra i pendolari della movida ci sono sempre più minorenni. Ragazzi e ragazze di 15, 16 o 17 anni. Proprio come Alessia e Giulia Pisanu, le due sorelle di Castenaso travolte ieri mattina sui binari alla stazione di Riccione.

Molti per muoversi prendono il treno, i più ’fortunati’ arrivano in Riviera (soprattutto dall’Emilia e dalle Marche) con la macchina, insieme agli amici maggiorenni. Le stazioni ferroviarie di Rimini e Riccione, ogni fine settimana, pullulano di ragazzi diretti nei locali. E tra loro si ’mescolano’ anche gruppi di giovanissimi che arrivano qui al solo scopo di rapinare e derubare i coetanei. È un fenomeno, quello delle baby gang, in crescita lungo tutta la Riviera romagnola. E che ha costretto il questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro, a potenziare (fin dal weekend della Notte rosa, celebrata a inizio luglio) i controlli sui treni, alle stazioni, alle fermate dei bus che conducono alle discoteche. I ragazzi lo sanno, e anche per questo viaggiano con il ’minimo indispensabile’: i soldi che bastano per fare serata, i documenti e poco altro.

Viaggiatori della notte che fanno tappa nei bar e nei locali sui viali e in spiaggia, prima di raggiungere le discoteche. Il tempo di un drink e di darsi un’ultima sistemata e poi via, tutti in pista. Chi arriva in macchina spesso parte con il ’rifornimento’ di alcol in macchina. Birra e superalcolici da bere prima di entrare in discoteca. "Ma poi, una volta dentro, qualche amico che ti offre un paio di cocktail si trova sempre", racconta Veronica, 17 anni. Anche lei ha passato il sabato sera a Riccione con gli amici. "Siamo partiti alle 20 da Bologna. I miei genitori? Sanno che sono venuta a Riccione, li avevo avvertiti che avrei passato fuori la notte...". Sono le 8 quando lei e la comitiva risalgono in auto. "Paura dei controlli? Un po’, ma ho bevuto due litri d’acqua. Dovrei passare indenne...", allarga la braccia Federico. Squilla il telefono: è la madre. "Dove siete? Ancora a Riccione?". "Sì, sì, ma non ti preoccupare. Stiamo per tornare". Un’altra notte è passata, è tempo di rientrare. Per Giulia e Alessia invece è stato l’ultimo ballo.