Elezioni, centrodestra: Quagliariello lascia, Fitto nel limbo. Salvini blinda i suoi big

È guerra di pesi e contrappesi tra Meloni e i suoi alleati. Si cerca un seggio per Nordio. La leader FdI capolista in 5 circoscrizioni. Liste ancora aperte dopo il vertice di ieri. Oggi è atteso l’annuncio

Salvini, Meloni e Berlusconi nella villa del Cav pongono le basi dell’alleanza

Salvini, Meloni e Berlusconi nella villa del Cav pongono le basi dell’alleanza

Roma, 19 agosto 2022 - Attendere, prego. È il ritornello in voga tra i big del centrodestra: bisogna pazientare almeno fino ad oggi, riassume per tutti il ministro Giancarlo Giorgetti lasciando il vertice convocato in via della Scrofa, sede degli uffici di FdI. Incontro definito "tecnico", dunque apparentemente non travagliato da tensioni. In realtà, anche da questa parte malumori e paure non mancano, ma i protagonisti stanno bene attenti a non incappare nell’errore del Pd che ha trasformato in un mezzo disastro la partita delle liste. Si guardi per esempio il caso di Gaetano Quagliariello: il senatore di Italia al centro ha annunciato il passo indietro all’ora di cena. Su di lui pesava il veto della Lega che non gli ha perdonato il tentativo di salvare il Conte bis ai tempi dei responsabili. Da politico navigato, lui evita schiamazzi: "Ho deciso di mettere il mio seggio a disposizione del partito e di non candidarmi a queste elezioni", spiega su Facebook. Certo, rispetto al partito di Letta il centrodestra ha un evidente vantaggio: prevede di fare il pieno nei collegi uninominali, e non deve far posto a generali senza truppe come capita al leader Pd.

Elezioni, Lega: le liste elettorali per i collegi uninominali di Camera e Senato

Ma il taglio dei parlamentari colpisce ovunque, anche se in misura diversa. FdI con il suo balzo dal 4 al 24%, stando ai sondaggi, ha l’imbarazzo della scelta: riconferma gli uscenti, promuove chi si è distinto nei territori per poi puntare su alcuni assi nella manica come l’ex magistrato Carlo Nordio, ministro della giustizia in pectore, e l’ex campione di formula uno Emerson Fittipaldi. Oggi si dovrebbe sciogliere il nodo Fitto, ex forzista ora europarlamentare di punta di FdI. E la stessa Giorgia Meloni, capolista in 5 circoscrizioni, non ha ancora sciolto la riserva su una sua presenza in un collegio uninominale.

Le cose stanno diversamente in via Bellerio: il Carroccio, per colpa della sforbiciata di consensi, rischia di perdere alcune decine di parlamentari e il salasso è ancora più doloroso perché a lungo la Lega aveva fatto la bocca a ben altro bottino. Salvini (correrà a Milano, in Puglia e in Calabria) ha deciso di confermare per intero la squadra di governo, ma in realtà torneranno in Parlamento tutti i nomi pesanti della Lega: i duri Borghi e Bagnai, l’eminenza grigia Giulia Bongiorno, l’ex sottosegretario Durigon, che aveva perso il posto per colpa di quel parco di Latina oggi intitolato a Falcone e Borsellino a cui voleva restituire il nome originario: Arnaldo Mussolini. Tra le new entry l’editore di Libero, Antonio Angelucci, il presidente dell’Unione ciechi, Mario Barbuto, il pallavolista Luigi Mastrangelo e "un agente penitenziario", annuncia il Capitano. Ancora in forse le giornalista Giovanna Maglie e Annalisa Chirico.

A causa della scomparsa dell’avvocato NIccolò Ghedini, Forza Italia ha rinviato il giorno del giudizio: sarà oggi. Quando a villa Certosa, il buen retiro sardo di Berlusconi, arriveranno i suoi colonnelli. Il problema del partito azzurro, come quello dei centristi, non è però solo la selezione dei nomi che genera tensioni tra gli azzurri per la drastica riduzione del numero degli eletti, rispetto agli attuali 123 parlamentari. La prevista onda tricolore rischia di mettere in serie difficoltà proprio le liste più deboli del centrodestra a causa dell’effetto ’flipper’, urge pertanto una revisione della mappatura con relative candidature. Tra i nomi eccellenti in lizza quello di Claudio Lotito: il presidente della Lazio sarà probabilmente candidato dal Cavaliere.