Martedì 23 Aprile 2024

I moscerini e i politici in ritardo

Luigi

Caroppo

Ci mancava l’invasione dei moscerini. Una vera e propria nuvola nera che ondeggia sui raggi del sole toscano, così estesa da oscurare lo scenario di Orbetello verso l’Argentario. Si corre ai ripari con la quarta disinfestazione. Nel frattempo i fastidi e i disagi si sono moltiplicati per abitanti e vacanzieri tanto che alcuni locali hanno dovuto abbassare le saracinesche al tramonto per gli sciami insopportabili che davano l’assalto ai clienti. L’anomalia pare causata dalle "straordinarie condizioni meteo" dicono le autorità sanitarie e indirettamente anche come conseguenza della siccità che si è abbattuta sulla laguna di Orbetello. Il caso, ormai tale, è finito anche sulle colonne del ’The Guardian’.

Fin qui la cronaca, ma la domanda che non può rimanere senza risposta è chiara: anche l’assalto dei moscerini può contribuire, paradossalmente, a farci aprire gli occhi sul clima che sta cambiando e che ha diretti riflessi su tutti noi? La risposta è: dovrebbe essere così. E tutti ne dovrebbero essere consapevoli. Della serie anche una tempesta nasce da una goccia. Tra i tutti necessariamente consapevoli ci sarebbero anche i partiti politici che sembra, in realtà, facciano finta di occuparsene. Perché del green e della transizione ecologica non si può non parlarne e non farne un capitoletto nel programma elettorale. Oppure tingere di verde i manifestoni lungo le strade semideserte delle città d’agosto. E finora dov’erano? E domani dove saranno? Il passato fotografa partiti che hanno scoperto la questione ambientale solo quando l’aria soffocava le metropoli oppure quando l’Europa ci ha imposto parametri rigorosi o quando abbiamo capito che i motori diesel prima o poi sarebbero stati messi al bando. Questo scenario ci fa essere pessimisti: quando una vera cultura ambientale prenderà campo in Italia? E allora anche i moscerini di Orbetello possono servire.