Mercoledì 24 Aprile 2024

I molti imitatori dell’eterno affabulatore

Pier Francesco

De Robertis

Dal punto di vista puramente concreto, la proposta di Berlusconi di piantare un milione di nuovi alberi è una sciocchezza. In un paese in cui ci sono dai 10 ai 20 miliardi di alberi, piantarne un milione in più è insignificante. Peraltro il Pnrr già ne prevede la piantumazione di altri 6 milioni, e l’Ue si è impegnata a metterne a dimora oltre 3 milardi, 3mila volte in più di quelli del Cav.

Ma con Berlusconi non è mai il merito a fare la differenza, quanto il meta-messaggio. Tecnica mutuata dalla pubblicità, secondo la quale non conta ciò che dici ma quante volte e come lo ripeti. A uno che ha sempre promesso di tutto, con quel dato - il milione - che torna spesso (potenza dei numeri tondi) ciò che interessa è l’idea che si intende trasmettere. E siccome il Cav nonostante i suoi acciacchi annusa sempre l’aria e ha avvertito una certa sensibilità per i temi ambientali, eccoti là il milione di alberi.

Niente di strano, e semmai è più curioso vedere come molti dei suoi avversari invece di ribattere nel merito, spiegando che si tratta di una cavolata, che ridurre la transizione green ad alberi da piantare è una macchietta, si pongono sulla stessa scia. Ed è tutta una gara a spiegare che qui o là si è fatto di meglio, e che insomma Berlusconi arriva solo esimo. Dal Pd, ai Cinquestelle.

D’altra parte, la genialità comunicativa del Cav è stata sempre quella di trovare qualcuno che lo imitasse, sommettendo, lui, sul fatto che alla fin fine tra un bugiardo e uno che dice bugie, si predilige immancabilmente il primo. E anche oggi, a 86 primavere e con quasi trent’anni di politica sulle spalle, il vecchio leone riprone lo stesso schema. Alzando la posta della scommessa, che stavolta è lui medesimo: dopo le dentiere, l’Imu sulla prima casa, il milione di posti di lavoro, il contratto firmato in diretta da Vespa, gli italiani gli crederanno ancora?