Mercoledì 24 Aprile 2024

I guai della Ventura col fisco "Ingenua a fidarmi di altri"

La conduttrice tv accusata di dichiarazione infedele sui propri redditi "Di queste cose non capisco"

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Ha raccontato di essere stata "troppo ingenua", perché si è fidata del lavoro dei professionisti che si occupavano degli aspetti tributari, mentre "io di queste cose non ho mai capito un tubo". Così si è difesa, senza sottoporsi all’esame in aula ma con dichiarazioni spontanee, la conduttrice tv Simona Ventura imputata a Milano, davanti al giudice della seconda penale Sandro Saba, per un’evasione fiscale da circa 500mila euro. "Mi trovo a essere accusata di aver evaso il Fisco, lo trovo profondamente ingiusto, una cosa che anche per me è una vergogna e non ho nessuna colpa", ha detto il noto volto televisivo.

Stando alle indagini del pm Silvia Bonardi, tra il 2012 e il 2015, Ventura avrebbe fatto confluire parte dei suoi ricavi e addebitato parte dei suoi costi (tra cui anche quelli per parrucchiere, fiori e gastronomia) a una società, la Ventidue srl, mentre avrebbe dovuto computare tutto, sia le entrate che le uscite, nella sua dichiarazione dei redditi come persona fisica. Da qui l’accusa contestata di dichiarazione infedele dei redditi. Al centro dell’indagine i compensi relativi ad alcuni contratti, siglati soprattutto con tv, sullo sfruttamento dei diritti di immagine. Contratti cosiddetti ‘sdoppiati’, molto comuni nel settore fino a qualche anno fa, con una porzione dei compensi pagata agli artisti e un’altra parte a società a loro riconducibili.

"Sono 34 anni che lavoro nello spettacolo e non mi sono mai interessata di aspetti tributari", ha spiegato la conduttrice, difesa dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa. Ha chiarito che a fine anni ‘90 ha creato la Ventidue srl perché "era normale in questo mondo fare una società per i diritti di immagine e io ho seguito il consiglio dei professionisti". Il processo è stato rinviato al 3 marzo per la requisitoria del pm e l’arringa della difesa. Poi, arriverà il verdetto.