Giovedì 18 Aprile 2024

I grillini scelgono i soldi pubblici E s’inventano il reddito agli stranieri

Cade il tabù, il movimento accetta il finanziamento. Plebiscito online: la proposta passa col 72% di sì

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di Ettore Maria Colombo

ROMA

Il M5S con una mano fa una cosa ‘de sinistra’ ("il Reddito di cittadinanza – dice ora - deve andare anche agli stranieri con cinque anni di residenza in Italia") e con l’altra fa una cosa ‘de destra’. "Per il Colle, dialogheremo con tutti, anche col centrodestra – spiega Conte, intervistato da Floris a ‘Di Martedì’ (la 7) – è doveroso, ma non vuol dire che voteremo il loro candidato di bandiera", cioè il Cavaliere, specifica guardingo l’ex premier. Il tutto nel giorno in cui il M5S compie una svolta radicale: la base M5S ha dato il via libera alla possibilità che anche l’ex Movimento, oggi un ‘partito’ a tutti gli effetti, approfitti del 2x1000 (una forma di finanziamento indiretto alla politica) con un rotondo 72% di votanti. Conte se ne compiace, anche perché la paura, in effetti, era tanta. Erano stati tanti i parlamentari pentastellati che si erano dichiarati contrari alla decisione di far cadere anche l’ultimo tabù – quello del finanziamento alla politica - di un ‘non partito’ nato per "lottare contro Casta e Partitocrazia". Ma tant’è. La sede, nuova ‘di pacca’, costa tanto, le spese salgono in modo vertiginoso, le offerte dei militanti sono sempre minori e i parlamentari (troppi) non versano quanto dovuto nelle casse. Urgeva correre ai ripari e Conte lo ha fatto. Certo, il cambio è epocale, i malumori si sovrappongono e il ‘garante’ di un Movimento che stenta a riconoscere, Beppe Grillo, era ed è rimasto silente ma non è un segreto per nessuno che fosse contrario.

A Conte, invece, il voto fa da boccata d’ossigeno: ci ha messo la faccia e il rischio che il voto on-line di ieri si trasformasse in un referendum sul nuovo corso e la sua leadership c’era tutto. Tutto fila liscio, però: a dire di sì alla proposta di aderire al 2xmille sono 24.360 iscritti su 33.967 votanti, mentre solo 9.531 (18%) sono i contrari. "Un’importante partecipazione, che rappresenta un ottimo segnale", esulta Conte, forzando, però, la mano sui dati. Alle urne virtuali si collega solo il 25,7% dei 131.760 aventi diritto. Inoltre, chi aveva espresso parere negativo alla vigilia non cambia idea dopo il voto. Come Primo Di Nicola: "Rispetto la decisione della maggioranza, ma il finanziamento della politica in Italia è e resta una ferita aperta", dice. Ma dove andranno a finire le nuove risorse? Conte spergiura che serviranno "per rafforzare l’azione politica sui territori, elaborare nuovi progetti per essere vicini ai bisogni e alle richieste delle persone, a livello nazionale e locale". E con lui si schierano i vicepresidenti, a partire dal campano Michele Gubitosa, astro nascente del M5s. Ora resta solo un ultimo tassello della storia M5S da mettere in discussione: il tetto dei due mandati. Sarà un test sulla tenuta della nuova leadership. I parlamentari se lo aspettano tutti, vecchi e nuovi. Ma Alessio Villarosa, esponente di ‘L’alternativa c’è’, ex M5s usciti contro l’appoggio a Draghi, annuncia che "nascerà un nuovo Movimento, quello vero, e lo guiderà Alessandro Di Battista". Il nome? "Su la testa", come il film western…