Onorevole Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera, il Movimento 5 Stelle in questi giorni è accusato da più parti di ambiguità sulla posizione nel conflitto israelo-palestinese. Giuseppe Conte lo ha chiarito, lo chiediamo anche a lei: con chi state?
"Il Movimento ha condannato da subito, con forza e determinazione, il vile attacco terroristico di Hamas. È chiaro chi ha aggredito chi, così come è chiaro che Israele ha il diritto di difendersi, purché lo faccia nel rispetto del diritto internazionale umanitario".
E le ragioni palestinesi?
"Le legittime aspirazioni palestinesi non hanno nulla a che vedere con la vergognosa aggressione di Hamas, anzi, ne sono fortemente danneggiate. La posizione dell’M5S in merito alla situazione Medio Orientale è sempre stata chiara: bisogna arrivare a due Stati per due popoli. Chi strumentalizza questo approccio fa del male sia agli israeliani che ai palestinesi".
Che tipo di strumentalizzazioni?
"Purtroppo, come ormai sta accadendo sempre più spesso, chi problematizza questioni complesse, e le affronta in quanto tali, viene immediatamente accusato di essere filo qualcosa. Questo approccio è estremamente preoccupante e mina il senso stesso della democrazia.
Lei è stato di recente in visita alla sinagoga di Roma, proprio per manifestare solidarietà alla comunità ebraica. Come siete stati accolti?
"Abbiamo incontrato Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, e Victor Faslun, la Presidente della Comunità ebraica di Roma. Siamo stati accolti bene perché il M5S ha una storia, una cultura e dei valori che sono ampiamente noti. Nell’incontro abbiamo manifestato la nostra vicinanza a chi sta soffrendo le conseguenze di un attacco inaccettabile e ingiustificabile".
Il web pullula di dichiarazioni, anche recenti, di esponenti grillini critici con Israele e a favore dei Palestinesi. È cambiato il quadro?
"Il quadro non è cambiato. Il Movimento 5 Stelle è sempre stato coerente: Israele ha il diritto di vivere in sicurezza e i palestinesi ad avere la possibilità di autodeterminarsi. Esistono delle critiche che l’M5S rivolge ad Israele. Ma badi bene, sono le stesse critiche che vengono mosse anche dall’Onu e da diversi organi internazionali".
E la base? Dicono i sondaggi che il popolo grillino resta su posizioni più filo-palestinesi. Anche lei ha questi segnali?
La base del M5S, a differenza di certa politica e di un certo mainstream, è consapevole della complessità della questione Mediorientale. Qui non è una questione di numeri o convenienze elettorali, ma di trovare soluzioni".
Come vede l’esito del conflitto? C’è il rischio di un’escalation?
"Certo. Ed è per questo che insistiamo perché si guardi ai civili e si attivino subito dei corridoi umanitari. Questo conflitto rischia di aggiungere tensione a un mondo già reso instabile dalla guerra in Ucraina e da politiche guerrafondaie come quelle di questo governo".
Torniamo in Italia, al campo largo delle opposizioni. Il salario minimo è stato affossato. Conte e Schlein continuano a punzecchiarsi. Vede ancora la possibilità di un accordo?
"Dire chi si è, non vuol dire punzecchiare qualcun altro. Tra noi e il Pd esistono delle differenze su temi come la guerra e l’ambiente. Purtroppo il nostro Paese si è abituato a dei cartelli elettorali che sono divenuti un macigno sul futuro e una totale assenza di una visione politica condivisa. Per noi a fare la differenza sono i contenuti e la capacità di convergere su di essi. Il resto sono solo spot elettorali che mirano ad ingannare i cittadini. E noi ne facciamo volentieri a meno".