I governi spiavano reporter e attivisti Migliaia di cellulari sotto controllo

Migration

I telefoni cellulari privati di reporter scomodi, attivisti e manager in tutto il mondo, spiati da diversi governi autoritari. Un’operazione che sarebbe stata possibile grazie a un software israeliano. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Washington Post e altre 16 testate internazionali. Il software, venduto dall’israeliana Nso Group e chiamato Pegasus, è nato per consentire ai governi di seguire terroristi e criminali. Tra i governi che l’hanno usato per spiare ci sarebbe – scrive il Wp – anche quello dell’ungherese Victor Orban (nella foto). Dalle carte emergerebbe che nel mirino siano finite anche persone vicine a Jamal Khashoggi, il reporter saudita ucciso. La lista dei numeri di telefono segnalati dall’inchiesta su Pegasus include più di 50.000 numeri, concentrati in paesi rinomati per la sorveglianza dei loro cittadini e clienti di Nso Group. La lista non indentifica chi ha ha deciso l’inserimento dei numeri di telefono o perché e non è chiaro neanche quanti siano stati i cellulari presi nel mirino o spiati. Fra i numeri identificati finora dall’inchiesta ci sarebbero quelli di diversi capi di stato e premier.