Un deciso altolà è arrivato ieri al principe Harry da un fronte giudiziario in cui, a differenza di quanto accaduto nelle cause contro la stampa scandalistica, non riesce a ottenere il risultato sperato: quello della scorta di polizia automatica per lui e la famiglia durante i soggiorni nel Regno Unito. L’Alta Corte di Londra ha infatti respinto il ricorso presentato a suo tempo dagli avvocati del secondogenito di re Carlo III contro la decisione del ministero dell’Interno britannico di negargli la protezione degli agenti di Scotland Yard in seguito all’abbandono del suo ruolo di membro senior "attivo" della Royal Family.
CronacaI giudici gelano Harry: "Nessuna scorta nei soggiorni a Londra"