I giovani sfilano in una Roma blindata Oggi il vero test con gli antagonisti

La ministra Lamorgese esulta dopo la prima giornata del G20: "Ma il difficile deve ancora venire"

Migration

Buona la prima. Roma regge l’arrivo in città dei leader mondiali tra un imponente dispositivo di sicurezza con più di 8miila uomini schierati, zone rosse e percorsi blindati. "Noi ce l’abbiamo messa tutta affinché vada nel migliore dei modi, le delegazioni ci hanno fatto i complimenti trovando tutto organizzato al meglio", dice il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, consapevole però che il difficile deve ancora venire, visto che sono i prossimi gli appuntamenti più a rischio, a partire dal corteo che vedrà sindacati di base e movimenti sfilare "contro i signori del G20".

Il primo dei tre giorni di vertice è filato dunque liscio. Fin da giovedì sera sono scattate le misure di sicurezza: la zona rossa di 10 chilometri quadrati attorno alla Nuvola e al palazzo dei Congressi all’Eur, con il divieto totale di transito in auto e a piedi, l’interdizione dello spazio aereo della Capitale e lo schieramento del sistema anti droni, le ispezioni e le bonifiche sia lungo gli itinerari percorsi dai leader sia nelle aree che ospiteranno gli altri eventi del G20, dalle Terme di Diocleziano alla Fontana di Trevi, la chiusura di 14 stazioni della metro e la deviazione di decine di linee di bus, la chiusura di tutte le scuole.

Senza problemi anche i primi due appuntamenti collaterali al vertice: il corteo degli studenti e il flash mob di Oxfam, Emergency e Amnesty. "Con 5 milioni di vittime nel mondo è urgente agire contro l’apartheid vaccinale" è la richiesta delle associazioni. Le prossime ore saranno quelle cruciali per capire se il dispositivo messo in piedi reggerà. Dei due appuntamenti in programma - il presidio del Partito Comunista a piazza San Giovanni, dove sono attese circa mille persone, e il corteo dei movimenti dalla Piramide alla Bocca della Verità, al quale dovrebbero partecipare più di 5mila persone - è quest’ultimo quello che preoccupa di più anche se al momento non ci sarebbero particolari segnali d’allerta. Dal monitoraggio di chat e social, inoltre, non sono emersi elementi che facciano pensare a una presenza massiccia a Roma dei No pass. In piazza ci saranno i sindacati di base, i centri sociali, i movimenti antagonisti e per la casa, i ragazzi di Friday for future, i lavoratori di Gsk e Whirpool, i partecipanti al ‘Climate Camp’ promosso da Acrobax.