Martedì 23 Aprile 2024

I giovani disillusi "Monarchia vecchia e sprecona Il colonialismo è una vergogna"

Il dolore dei più anziani, l’indifferenza dei ragazzi: la morte di Elisabetta divide le generazioni "A Buckingham Palace vivono nel lusso. La casa reale non fa nulla per noi, pensa solo a sé stessa"

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Dall’inviato

Luca Bolognini

Una generazione in lacrime per la regina Elisabetta, un’altra che scrolla le spalle. Un Paese diviso. "Sono venuta da Brighton con mia sorella, mio nipote George e mia figlia Aurelia per ricordare la regina. Volevamo sistemare i nostri fiori sulla cancellata – spiega Lucy Robinson, 50 anni – ma è stato impossibile. Così li abbiamo lasciati alle base di un albero dove ce n’erano già una ventina. Ma ce ne sono un po’ ovunque. La regina era una persona che teneva molto alla famiglia. Mi sembrava giusto renderle un ultimo omaggio. Ha fatto davvero tanto per noi". A pochi isolati di distanza, Paul Krees, 26 anni, esce da un negozio di alimentari con un panino in mano. "La morte della Regina? Non mi ha fatto un grande effetto. Aveva 96 anni e non si può dire che non abbia avuto una bella vita. I rituali della monarchia – spiega mentre si alza il cappuccio della felpa – francamente mi annoiano. Ormai è un’istituzione superata".

Un sondaggio condotto da YouGov in maggio conferma questa spaccatura generazionale. Per il 74% degli inglesi over 65 la famiglia reale è un bene per la Gran Bretagna. Un sentimento condiviso da appena il 24% di chi ha tra 18 e 24 anni. I giganteschi cartelloni a led che ricordano la Regina sono sparsi per tutta Londra. I ragazzi, il più delle volte, li passano senza nemmeno guardarli. Come fossero una pubblicità. Molti over 50 invece, in un contrappasso tecnologico, non perdono l’occasione per scattare una foto o farsi un selfie.

"Quando ero un bambino ho visto la sua incoronazione. Ora è morta. È davvero la fine di un’era. Non so come spiegarlo. È stata con me per tutta la vita, e ora non c’è più", racconta Joe Darbin, 74 anni davanti a Westminster. Ma tra i più giovani le reazioni sono molto diverse. "Ogni morte è triste, la famiglia reale è un’istituzione fondata su un passato coloniale e razzista. Ieri mattina mia madre e mia sorella – racconta al New York Times Felix Clarke, 31 anni, manager di uno spazio di coworking nel centro della città – si sono scambiate alcuni messaggini sulla chat di famiglia che abbiamo su WhatsApp. Erano davvero tristi. Non ho detto nulla, non volevo intervenire e sembrare sgarbato".

Davanti al Southwark College, i piccoli gruppi di studenti si preoccupano di come passare il sabato sera. Poco più avanti c’è un pub, il Lord Nelson, molto frequentato dai più giovani. I tavolini all’aperto sono quasi sempre tutti occupati fino a tarda notte. "Gli affitti a Londra sono inaffrontabili. Per un appartamento decente non si paga meno di 500 sterline a settimana. A settimana, non al mese. I più fortunati hanno le utenze incluse. Non mi sembra – sbotta il 23enne Mark Jonas – che la monarchia, con tutti i suoi lussi, sia poi così vicina a noi ragazzi. Hanno un sacco di soldi, ma non hanno mai fatto nulla per le nostre generazioni. Pensano solo a loro stessi".

Meg Rees, 24 anni, si unisce alle critiche: "La monarchia? Ma a cosa serve esattamente? Non ho nulla contro la regina, non ha scelto lei di nascere nella famiglia reale. Mi dispiace non ci sia più, ma non capisco davvero tutto questo interesse". Un sentimento di lontananza che sembra coinvolgere i ragazzi anche a livello internazionale. "I turisti più giovani – spiega un venditore ambulante di Westminster – preferiscono comprare ricordi della città. Gli anziani, invece, scelgono i gadget di Elisabetta".

Ma c’è anche chi pensa di aver perso un punto di riferimento. "Dopo la Brexit, il Covid e la guerra in Ucraina non ci voleva anche la morte della regina. Mi dava sicurezza – spiega Alex Candy, 29 anni – saperla sul trono. Ora dovremo abituarci a un altro cambiamento di cui davvero non sentivamo il bisogno".