
"Siamo convinti che l’accordo non possa reggere al confronto con le norme vigenti sui richiedenti asilo". È l’opinione espressa a nome degli europarlamentari dem dal capogruppo, Brando Benifei, sull’intesa italo-albanese per i migranti. E che sabato ha riscosso l’"attenzione" del cancelliere socialdemocratico tedesco Olaf Scholz. L’eurodeputato ligure ritiene che "la Commissione dovrà intervenire", dicendosi convinto che l’accordo sul trasferimento coatto "verrà abrogato da qualunque magistrato in seguito a qualunque ricorso".
Tuttavia la lingua, pur felpata, di Scholz è andata a dove il dente duole anche per i socialisti europei. Il Cancelliere ha affermato la necessità di ridurre i flussi di migrazione irregolare verso l’Unione. Il che basta a recapitare avvisi di sconfessione della linea del Pd schleiniano sceso in piazza sabato a Roma. Anche se, invero, risponde principalmente a esigenze di politica interna del leader socialdemocratico in caduta libera nelle recenti elezioni regionali di Baviera e Assia e nei sondaggi, specie rispetto all’avanzata della destra dell’Afd. Una sofferenza mitigata solo dalla tenuta degli alleati Cdu; nelle cui fila militano tuttavia fautori dei muri alle frontiere e nuove alleanze con le destre a Bruxelles, come Manfred Weber. Guardando alle Europee di giugno, del resto, l’immigrazione – con l’ambiente caro ai giovani – è agli occhi di tutti il "problema focale". È perciò "giusto che su questo tema che divide le famiglie politiche europee ci sia un dibattito più chiaro dentro il Pse", riconosce Benifei.
Dopo le cortesie di piazza verso il Pd e la segretaria Elly Schlein, ieri il leader dei 5stelle Giuseppe Conte è tornato a sfoderare la retorica della competition utile per le Europee e che complica le Amministrative. "Finché ci sarò io non permetterò a nessuno di pensare che il M5s possa fare da stampella o succursale a qualcuno", ha detto rivendicando la differenza senza invidie dai dem. E provocando la replica di Lorenzo Guerini, leader dell’ex corrente post renziana che coi grillini non si è mai presa. "Serve collaborazione e non competizione per rubarci l’1%: l’avversario è la destra, la competizione tra noi non serve", ha risposto il presidente del Copasir, che per le alleanze guarda anche a chi non ha partecipato alla Piazza del Popolo dem.