I fantasmi della cocaina: nel bosco della droga a caccia della dose

Parco della Lura (Como): dagli avvocati agli studenti, ad ogni ora del giorno e della notte in centinaia comprano la droga

Incubo droga a Como

Incubo droga a Como

Il punto di accesso è sempre banale, e per riconoscerlo, di volta in volta, devi avere una grande motivazione: riuscire a comprare la tua dose di cocaina. Due alberi con i rami più storti degli altri, l’immaginetta di un santo che pende da un ramo. Un sentiero inesistente, tracciato solo da chi ti ha preceduto alla ricerca dello spacciatore. Entri nel bosco della droga – è il Parco del Lura ma potrebbe essere uno dei tanti in Lombardia – e cammini, attraversi un prato, trovi altri alberi e una vedetta che ha portato la tua dose e si prende i soldi, o che ti dice da che parte devi andare. Prosegui in mezzo al verde fitto, compri e te ne vai. Oppure consumi e te ne vai con la cocaina già nelle vene.

Nel bosco le file per le dosi take away. Ecco il supermercato della droga

Un accampamento di fortuna usato dai tossicodipendenti nei boschi del Comasco

Non vedi i mucchi di spazzatura, gli insetti sui resti di cibo in putrefazione, le scarpe abbandonate, il pentolino bruciato dal fuoco acceso tra i sassi. Non vedi nulla perché non ti interessa, e perché fino al luogo più importante, la tenda in cui lo spacciatore vive, custodisce la droga e i soldi, non ci arrivi mai.

Non ci sono orari, non esistono il giorno e la notte, c’è solo quel tuo bisogno, che rincorri con i soldi accartocciati in tasca. Scavalchi i rami, rischi di essere investito quando ritorni a piedi sulla strada. Muori, a 32 anni, mentre cammini da sola su una provinciale in piena notte di un paese qualunque nella Bassa Comasca. Oppure vieni rapinato perché non hai abbastanza soldi o perché nei hai portati più di quelli che servono. Succede di continuo ma non denunci, per non spiegare cosa stavi facendo. Eppure lì, in quei boschi, ci ritorni sempre. Perché devi fare serata con gli amici, perché hai finito di lavorare, perché ne hai voglia. Così, lasci il tuo bimbo di pochi mesi da solo nel seggiolino dell’auto parcheggiata all’inizio dello sterrato e vai a comprare.

Sono centinaia di tossicodipendenti ogni mese, un giro di affari incalcolabile. Fanno ogni tipo di lavoro, si indebitano, fingono che acquistare droga non sia poi così grave. Cocaina passata da più mani, avvolta in pellicole di plastica sudicia. Pagata almeno 50 euro ai nordafricani, che vivono barricati in bivacchi nei boschi e fanno soldi a palate. Un anno o due in Italia, una vita da caverne, la paura di essere tra la cinquantina di arrestati ogni anno o di trovarti la testa spaccata da chi vuole la tua piazza da 200 clienti al giorno. Il rischio è alto, ma se ce la fai, quando torni a casa sei ricco.

Nel Parco del Lura tra Bregnano, Cadorago e Lomazzo alcune zone rendono molti più soldi, valgono il rischio di raid punitivi, aggressioni, omicidi. Come a Locate Varesino, con ostaggi legati agli alberi e pestati, due morti ammazzati scaricati lungo la strada, alcune persone arrestate, forse non tutte.

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