I due rischi per destra e sinistra

Oggi e domani le amministrative

Si vota in 1.157 Comuni. Le elezioni più importanti sono quelle dei sei capoluoghi di regione: Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino e Trieste. Si vota poi anche per il consiglio regionale della Calabria; e molto importanti sono pure le elezioni suppletive di Siena (dove è in corsa Enrico Letta) e di Roma per due nuovi seggi in parlamento. Come tutti i voti amministrativi, è un voto parziale: ma come tutti i voti amministrativi, è sicuramente considerato un test indicativo dello stato dei partiti e delle coalizioni. Coalizioni (di centrosinistra e di centrodestra) che corrono entrambe un rischio.

Cominciamo con il centrosinistra. È largamente favorito in quasi tutte le grandi città in cui si vota. Enrico Letta ha detto che, già vincendo in quattro capoluoghi su sei, sarebbe un trionfo. Può perfino succedere che gli vada meglio. Se insomma le previsioni saranno confermate, martedì sera il centrosinistra festeggerà. Ed è qui che correrebbe un grande rischio: quello di credere di essere tornato maggioranza nel Paese. Gli stessi sondaggi che danno il centrosinistra in vantaggio in queste amministrative, dicono che se si votasse per le politiche sarebbe il centrodestra a prevalere. Insomma il rischio è quello di una vittoria che spinga sotto il tappeto i problemi della sinistra, il più grande dei quali è il distacco da quel che vivono e che provano milioni di italiani: sui temi del lavoro, della sicurezza, dell’immigrazione e delle periferie.

Il centrodestra corre invece il rischio di non capire qual è il suo punto debole. Salvini e Meloni vanno dicendo, in queste ore, che i casi Morisi e Fanpage sono bombe a orologeria per influire sulle urne. E può essere che queste bombe siano state fatte scoppiare appositamente adesso. Ma il problema della gestione dei propri militanti e dirigenti è reale. Un partito che si batte su certi temi non può non accorgersi di vicende come quella di Morisi; e un partito sospettato di nostalgie mai veramente sepolte non può permettersi di avere al proprio interno personaggi che salutano romanamente, inneggiano a Hitler e dicono di frequentare circoli esoterici. Soprattutto, il centrodestra corre un altro rischio: quello di continuare a pensare alla raccolta dei consensi piuttosto che alla formazione di sindaci, assessori, ministri, sottosegretari. Se perderà queste elezioni, sarà proprio per la debolezza della sua classe dirigente.