Giovedì 18 Aprile 2024

"I bimbi ora emulano Squid Game" Rischio violenza, sos per Halloween

L’appello ai genitori dei Garanti per l’infanzia sulla serie tv Netflix: non lasciate i figli soli davanti alla tv. Molte scuole americane vietano i costumi del gioco di sopravvivenza: "Danno un messaggio pericoloso"

Migration

di Riccardo Jannello

Esterno notte, una delle strade più eleganti e centrali di Genova, via XX Settembre, di fronte al negozio di una dei marchi più popolari per i giovani: un giovane vestito come il reclutatore di Squid Game, l’attore Gong Yoo, colpisce con un ceffone il "poveraccio" che non riesce a batterlo a ddakji, il primo passo per entrare nella competizione che per il vincitore varrà 33 milioni di euro e per gli sconfitti la morte. Un video gira fra i giovani della città e anche se la scena appare un copione e quindi non è violenta (il palmo della mano si appoggia sullo schiaffeggiato) la dice lunga su come il "gioco del calamaro" inventato dai sudcoreani e visto in tutto il mondo da 110 milioni di contatti sulla piattaforma che lo trasmette, Netflix, possa scatenare nei più giovani una violenza che in questo momento farebbe ulteriori danni. Preoccupazione dei Garanti per l’infanzia a seguito delle segnalazioni riguardanti bambini che nei propri giochi si ispirano a Squid Game: "È inevitabile fare appello alla responsabilità dei genitori, che non dovrebbero mai lasciare i propri figli da soli davanti a uno schermo. È evidente che esiste un problema di controllo da parte degli adulti, certe immagini possono influire sullo sviluppo dei bimbi e ragazzi". I tentacoli del cefalopode si allargano minacciosi su Halloween, la notte del "dolcetto o scherzetto", domani, dove vestiti in modo inquietante le zucche parlanti si riversano sulle strade e bussano a ogni porta per avere il loro premio. E i vestiti di Squid Game sono in gran parte inquietanti, come le tute rosse con i geroglifici bianchi delle guardie, chiamate a rincorrere e sopprimere i perdenti.

Preoccupate sono soprattutto le autorità scolastiche americane. Tre istituti della contea di Onondaga, 250 miglia a nord ovest di New York, hanno vietato agli alunni di vestire per la festa come i protagonisti della soap nera coreana, visto che già in precedenza tali costumi sarebbero stati usati. "Abbiamo notato – scrivono i presidi di Mott Road, Enders Road e Fayetteville – che durante la ricreazione alcuni studenti hanno riproposto una versione di Squid Game, che è invece destinata a un pubblico adulto, e vista la natura potenzialmente violenta del gioco lo riteniamo inappropriato. Inoltre un costume di Halloween ispirato a questo show non soddisfa le nostre linee guida sugli outfit scolastici, a causa del potenziale messaggio violento legato al costume". Il sovrintendente del distretto ha rincarato la dose ricordando alle famiglie di impedire ai figli di "portare a scuola oggetti che possano essere interpretati come armi, quali spade giocattolo o pistole e che i costumi non devono essere troppo cruenti, per non spaventare gli studenti più piccoli". Sembra che la decisione, resa nota via social, possa portare altri istituti a vietare la divisa delle guardie cattive, ma certo impedire Halloween in toto è molto difficile, visto il giro di centinaia di milioni di dollari che la festa genera.

L’allarme "gioco del calamaro" c’è pure in campo economico: è stata lanciata una criptomoneta, lo Squid, associata alla serie; in pochi giorni il suo valore è passato da 1 centesimo ai quasi 3 dollari di ieri mattina, raggiungendo in poco tempo una capitalizzazione di oltre 200 milioni di euro. La criptomoneta servirà per un gioco online da novembre, ma potrà anche essere scambiata con euro o dollari. Squid Game è un fenomeno i cui effetti sono moltiplicati dallo sviluppo del web. Che cosa sarebbe successo con Rollerball se nel 1975 ci fossero stati i social? Probabilmente avremmo pattinatori agguerriti in tutto il pianeta a rincorrere le streghe di Halloween e chiedere "dolcetto o mazzata?".