Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ho tenuto Romina sott’acqua con le mie mani"

L’auto lanciata nell’Adda la sera del 19 aprile. Quando lei tentò di uscire. il compagno glielo impedì

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BERGAMO

Romina Vento è morta per annegamento. Lo ha confermato l’autopsia, eseguita sul corpo della 44enne morta nell’Adda lo scorso 19 aprile, dopo essere finita nel fiume a bordo dell’auto guidata dal convivente Carlo Fumagalli, 49 anni. Fumagalli aveva già confessato di averla annegata spingendole la testa sott’acqua, a Fara Gera d’Adda, dove vivevano con i due figli: "L’ho annegata con le mie mani".

L’omicidio al culmine di una lite, scoppiata mentre viaggiavano sulla Megane, guidata dall’uomo che lavora come operaio a Vaprio d’Adda (Milano). Romina voleva lasciarlo. Fumagalli incensurato, padre di un terzo figlio avuto 29 anni fa da una prima relazione, ha diretto l’auto a tutta velocità verso l’Adda e ci è finito dentro. L’acqua era bassa e nessuno dei due è morto nell’impatto. La donna ha aperto la portiera e si è messa a gridare. A quel punto l’uomo, ora ricoverato in psichiatria per aver minacciato il suicidio, le ha tenuto la testa sott’acqua, annegandola. Fumagalli è scappato a nuoto, uscendo dal fiume sulla sponda milanese dov’è stato rintracciato, in stato confusionale, tre ore più tardi.

red. int.