Giovedì 18 Aprile 2024

"Ho scritto sul corpo di mia figlia per salvarla"

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Una foto scattata il primo giorno di guerra, in una casa di Kyew, con le mani tremanti e in testa un pensiero atroce: se la piccola Vira Makoviv, di soli due anni, fosse stata l’unica a sopravvivere, qualcuno avrebbe saputo il suo nome e avrebbe trovato, direttamente sulla pelle della bimba, i riferimenti per metterla in salvo.

Lo scatto che ha fatto il giro dle mondo in poche ore, mamma Oleksandra l’ha divulgato solo nei giorni scorsi, dopo lunghi minuti di indecisione, racconta. E se alla fine si è convint, spiega, è perché "è necessario parlare, prima di tutto a me stessa".

Il resto lo ha fatto la giornalista del Kyiv Independent, Anastasiia Lapatina, che ha retwittato il post di Oleksandra a esempio di tutto ciò che sono disposte a fare le madri ucraine per salvare i propri bambini e pensare al futuro, finché possibile, in questa folle guerra. Magari facendo cose che solo qualche mese fa sarebbero state impensabili. Come "scrivere i contatti dei familiari sui corpi dei loro bambini, in caso vengano uccise e il figlio sopravviva", spiega la giornalista e "tutto questo – chiude caustica – mentre l’Europa sta ancora discutendo del gas".

La piccola Vira per fortuna sta bene ed è ancora con la sua mamma. Quel messaggio non è servito, e nel frattempo si è cancellato dalla pelle della bimba. Restano un pennarello per scriverlo ancora e il coraggio delle madri e dei padri ucraini nel pensare a un futuro per i propri figli, comunque vada, nonostante il frastuono delle bombe, e magari anche senza di loro.

red. est.