"Ha vinto Biden. Ma il voto era truccato" Trump non molla: resto alla Casa Bianca

Tweet polemici del presidente, censurati sul web. Tafferugli a Washington tra i suoi sostenitori, la polizia e altri manifestanti: feriti e arresti

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di Giampaolo Pioli

Donald Trump twitta di domenica mattina: "Biden ha vinto perché il voto è truccato". Pochi minuti dopo sempre col telefonino quando i social media della destra esplodono e gli altri lo censurano, si smentisce e aggiunge: "Biden ha vinto solo agli occhi dei media fake news. Io non concedo nulla. Abbiamo una lunga strada da fare. Sono state elezioni truccate. Vinceremo". Questa però rimane la prima ammissionenegazione che il presidente non può più vincere le elezioni, ma le ha perse. Nel frattempo Twitter "censura" i cinguettii del presidente, bollandole come "affermazioni controverse". La battaglia legale si fa sempre più disperata, però continua. Undici cause delle 15 presentate sono già state respinte. Adesso i ricorsi sono stati affidati al suo mastino personale Rudolph Giuliani perché i grandi team legali che l’avrebbero dovuta portare fino alla Corte Suprema si sono ritirati per mancanza di prove sostenibili.

Il fatto che il presidente non intenda "concedere" la vittoria di Biden, non è elegante ma non cambia nulla. Il 20 gennaio a mezzogiorno avverrà la cerimonia d’insediamento e sulle scale del Campidoglio saranno Joe Biden e Kamala Harris a giurare sulla costituzione americana. A Trump restano poco più di 60 giorni nei quali manterrà tutti i poteri compresi quelli di guerra. Poi dovrà farsi da parte.

Le autorità elettorali dei vari stati anche quelli guidati dai repubblicani come in Georgia, Arizona e Pennsylvania assicurano che non c’è stata alcuna frode o irregolarità. Gli esperti cibernetici dell’Homeland Security confermano che le macchine elettorali contavoti non hanno subito attacchi e il risultato è esatto. La teoria del complotto avanzata da Rudy Giuliani sulle apparecchiature manomesse della società Dominion è stata subito smentita. In Georgia prosegue il riconteggio manuale confermando la vittoria di Biden.

Diventerà nuovamente questo il campo di battaglia per il ballottaggio del 5 gennaio quando saranno in palio due seggi al Senato decisivi per dare o meno la maggioranza ai repubblicani.

Trump si sente assediato e su Twitter spara contro tutti: l’organizzazione della sinistra antagonista ‘Antifa’ per i tafferugli con i suoi fan nella capitale che hanno portato a 20 arresti, la polizia per essere intervenuta "troppo tardi", il sindaco perché "non sta facendo il suo lavoro", il "silenzio dei media" sul successo della marcia ‘Stop the steal’.

Gli scontri a Washington: nelle scorse ore si sono radunati migliaia di sostenitori di Trump per protestare contro quello che il presidente sostiene essere "il furto elettorale". Si sono registrati tafferugli tra i sostenitori del presidente ed i contro manifestanti.

"I tweet di Trump non rendono Joe Biden presidente o meno. È il popolo americano che lo ha reso presidente…" dice nel frattempo Ron Klain, il nuovo capo di gabinetto del "presidente eletto" che lancia anche un ultimatum. Vuole che la General service adsministration firmi entro la settimana "la lettera di accertamento" per dare avvio alla transizione che Donald Trump sta bloccando impedendo anche a Biden di partecipare ai breefing dell’intelligence e della difesa. Se non avvenisse la battaglia si sposterebbe in Congresso col rischio di un’umiliazione solenne per Trump perché su questo punto sia democratici sia molti repubblicani concordano.