Sabato 20 Aprile 2024

"Ha copiato il tema, voto 1" E la prof lo mette su Facebook

Padova, bufera sull’insegnante e la preside apre un’indagine interna. Ma lei si difende: ha imbrogliato prendendo una traccia dal web, andava punito

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PIOVE DI SACCO (Padova)

Copia il tema, si becca un impietoso 1 e, come se non bastasse, finisce nella gogna mediatica dei social. Anche se in anonimo, per concessione della professoressa che ne ha scovato il raggiro, deciso il voto e la punizione urbi et orbi. Protagonista del tema ’maledetto’ sull’impatto di Messi e Ronaldo tra i giovanissimi, preso da Internet e ripreso pari pari, è un ventenne che frequenta l’ultimo anno all’Istituto d’istruzione superiore De Nicola di Piove di Sacco, nel Padovano. La scelta della professoressa di mettere in Rete il caso ha provocato un’indagine interna nella scuola, Ma soprattutto una ridda di critiche dispensate via web, in primo luogo da plotoni di agguerriti genitori.

Su Facebook è stata riporata la fotografia di un foglio protocollo, dodici righe scritte con una grafia un pò incerta e qualche aggiunta, accanto il voto. A pubblicare il tutto la professoressa Nora Foggiato, diventata coprotagonista della vicenda insieme con l’alunno. L’insegnante non ha riportato nomi o dati che possano ricondurre all’identità dello stesso, ma il post, uscito tre giorni fa e rimosso nelle ultime ore, ha suscitato pochi apprezzamenti. I commenti di critica sono per lo più legati alle considerazioni della docente affidate a Facebook: "Decisione difficile che avrà pesanti conseguenze".

A spiegare che cosa l’abbia spinta a rendere pubblico l’elaborato su come i due campioni del calcio possano essere fonte d’ispirazione per i giovanissimi è stata lei stessa, attraverso un commento: "L’alunno ha 20 anni e frequenta l’ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l’esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema svolto da Internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte ad un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità". Si presume, dunque, che lo studente in questione sia un ripetente, con poca voglia di impegnarsi, evidentemente. A parte la calligrafia incerta, non ci sono altri elementi in grado di portare al riconoscimento dello stesso. Resta, però, l’interrogativo: è legittimo e anche educativo postare un elaborato scadente? A punta di diritto, il compito in classe è un atto riservato, tanto che anche un genitore, qualora volesse visionare il tema del figlio, dovrebbe avanzare una richiesta d’accesso agli atti. Perciò il problema risiede nell’averlo reso pubblico.

La professoressa, dopo la pubblicazione del post, si è mostrata piuttosto turbata. Non pensava che potesse suscitare un vespaio di polemiche e un’indagine interna. Neanche la rimozione del testo l’ha messa al riparo dalle critiche. Il suo intento, ha spiegato pubbblicamente, era quello di evidenziare come copiare significhi un po’ imbrogliare. E come la scuola non possa permettere ciò senza conseguenze. La preside, Caterina Rigato, è laconica. Conferma l’indagine interna e si limita "a prendere atto della situazione". Non proprio una difesa d’ufficio della docente,

g.p.