"Guido i camion dei rifiuti La vera spazzatura? I lavori che avevo prima"

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di Marianna Vazzana

"Guido i camion di Amsa (Azienda milanese servizi ambientali) per la raccolta della carta da più di tre anni. Mi alzo alle 3.30. A tanti non sembra vero ma non cambierei mai questo lavoro con i precedenti, che ho lasciato per disperazione. Ho detto ’no’ a turni massacranti e stipendi non adeguati alle mansioni. La vera spazzatura è quello che ho vissuto prima: sono certi contratti inaccettabili, non dignitosi". Rocco Chindamo è un 33enne di Pieve Emanuele, paese dell’hinterland milanese, con in tasca un diploma di tecnico delle industrie elettriche.

Da quali posti si è licenziato?

"Da un supermercato e da diverse fabbriche. Al supermercato ho lavorato per quattro anni e mezzo, finché non ce l’ho fatta più: venivo sballottato tra un punto vendita e l’altro e non reggevo certi ritmi. Neppure il lavoro domenicale con il ’turno spezzato’ che mi teneva in ballo tutta la giornata e non mi lasciava tempo per me. Con un contratto part time da 800 euro al mese. Mi capitavano anche punti vendita in centro, che dovevo raggiungere per forza in auto, abitando in provincia e avendo pure il turno di notte. Quindi dallo stipendio dovevo scalare pure le spese di parcheggio e Area C".

Poi dove ha lavorato?

"In una fabbrica che produceva rotoli di alluminio. Era alienante stare davanti allo stesso macchinario per ore. A volte cominciavo alle 22 e tornavo a casa alle 9.30. Poi sono stato assunto in Amsa: non è il mio lavoro dei sogni, ma è dignitoso, mi consente di pagare il mutuo e di avere del tempo per me. Sono appassionato di recitazione e vorrei lavorare in teatro".

Le è capitato di rifiutare altri lavori?

"Sì. Una volta mi hanno proposto di lavorare per 250 euro al mese. Oppure di guidare mezzi pesanti, ma con sede di lavoro molto distante da casa mia: le spese sarebbero state troppe, quasi ci avrei rimesso io. Ora sono contento di quello che ho, anche se aspiro a migliorare".