Guerriglia in Francia con i black-bloc Proteste per il bacino idrico: decine di feriti

Migration

Dopo la guerriglia di giovedì a Parigi e nelle principali città francesi per la lotta contro la riforma delle pensioni, la tensione si sposta in provincia e le motivazioni sono stavolta ecologiche: una battaglia che va avanti da anni per la costruzione di un mega bacino per la raccolta idrica nell’est del Paese diventa il nuovo fronte di scontro fra manifestanti e polizia. Un fronte subito caldissimo: decine di feriti, due gravi – un gendarme e un manifestante – e veicoli delle forze dell’ordine in fiamme al termine di una giornata di scontri. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che lamenta 24 agenti feriti (uno grave) e 7 manifestanti (uno grave), aveva vietato la manifestazione nel timore che – come in passato nello stesso grande bacino di Sainte-Soline, nelle Deux-Sèvres – la situazione potesse degenerare.

È andata peggio: scene di battaglia in aperta campagna, alte colonne di fumo nero che si alzavano dai convogli di auto delle forze dell’ordine colpite dai tiri di mortaio di fuochi d’artificio dei manifestanti, centinaia di granate antiaccerchiamento fatte esplodere dalla polizia, lacrimogeni ovunque. Con la ferita ancora aperta – e le tante polemiche per le accuse di comportamento violento nei confronti della polizia – ai circa 10.000 manifestanti che volevano cercare di raggiungere il cantiere del grande bacino, inviso agli ecologisti, si sono uniti almeno un migliaio di black-bloc e casseur. In gran parte – sembra – gli stessi che hanno agito a Parigi, a Bordeaux e in altre città giovedì scorso. Ma in questo caso, le frange più dure degli ecologisti avrebbero reclutato elementi pronti a tutto anche in altri Paesi europei, fra i quali l’Italia.