Mercoledì 24 Aprile 2024

Guerra di cifre tra i dem Bonaccini è in testa Schlein: "Ma noi risaliamo"

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di Ettore Maria Colombo

Bonaccini è sicuramente avanti, Schlein è sicuramente seconda, gli altri in pratica non esistono (ma Cuperlo registra dignitosi risultati). Il problema sta tutto nel ‘quantum’ del distacco. Anche nel secondo giorno di votazioni nei circoli per il congresso dem (primo step del congresso: si vota fino al 12 febbraio, il 19 nelle due regioni al voto, Lazio e Lombardia), i due comitati del governatore e della deputata fanno uscire cifre discordanti e distanti tra loro. Entrambi sperano che sia il Nazareno a porre fine allo stillicidio di cifre e numeri che non tornano, ma per ora nisba. Da segnalare che, dalla commissione nazionale congresso non è possibile sapere neppure quanti sono i votanti in relazione al numero degli iscritti. Manca, cioè, il dato della partecipazione al voto.

Per Nardella e Picierno, Bonaccini supera la boa psicologica del 50% dei voti con 13 punti di vantaggio sulla Schlein e su 15 mila votanti. Per Furfaro (portavoce mozione Schlein) la differenza sarebbe molto più ridotta: Bonaccini al 47,3%, Schlein al 40,8% (-6,5%), su 14 mila votanti. Rispetto al giorno precedente una sola certezza: Bonaccini è primo, la Schlein insegue. Le parole, però, contano: quelli di Bonaccini si limitano a dirsi "soddisfatti", quelli della Schein parlano di "onda che sale contro chi pensava di avere già vinto nei sondaggi". Ma di quanto è, nei numeri, la differenza? Solo la mozione Bonaccini snocciola cifre precise e disaggregate per regione. Su 15525 iscritti (15451 i voti validi) in 536 circoli, Bonaccini ne avrebbe 7760 (50,22%), Schlein 5619 (36,37%), Cuperlo 1333 (8,63%), De Micheli 645 (4,17%). Rispetto al giorno prima (6172 votanti e 6.149 voti validi in 223 circoli, quindi meno della metà), si nota una avanzata timida della Schlein, dato che il governatore era al 52,3%, mentre la deputata era al 35,8%.

Tra le regioni che hanno votato di più, sui due giorni, figurano, ovviamente, in testa, i 3871 iscritti dell’Emilia-Romagna, 3279 in Toscana, 2047 in Lombardia, mille e rotti in Piemonte e Veneto. Veneto dove la Schlein afferma di essere saldamente davanti (45%) su 1200 votanti. Anche in Liguria, la mozione Schlein è in testa, finora. Si parla di un risultato sorprendente in Toscana e, in particolare, a Firenze, ma i dati di Bonaccini (più precisi) reclamano il primo posto in regione. Per il resto, predomina Bonaccini in tutte le altre regioni, sia al centro Italia che nel profondo Sud, dove la Schlein chiede già l’annullamento del voto in tutti i circoli di Salerno e "verifiche" sull’anagrafe degli iscritti in altre città campane. "La sfida è aperta" dicono quelli della Schlein. Di certo non è schiacciante, a oggi, la vittoria di Bonaccini come recitavano i sondaggi. E gli altri? Cuperlo si consola con i molti intellettuali che lo sostengono, ma i suoi voti, alle primarie aperte, potrebbero fare gola. La De Micheli è un flop.