Mercoledì 24 Aprile 2024

Gualtieri è già ostaggio delle correnti Pd

Ettore Maria

Colombo

Quindici giorni per formare una giunta comunale? Un record, sì, ma tutto in negativo. Eletto il 17 ottobre scorso, con una vittoria schiacciante, ma l’affluenza pari solo al 40,6%, siamo al 2 novembre (giorno dei Morti, amen) e della giunta che dovrebbe aiutare Gualtieri nel suo alto, e periglioso compito, governare la Capitale d’Italia, non vi è neppure lontana ombra.

Ora, però, pare che in occasione del 4 novembre (giorno della Festa della Vittoria, evviva!), il lieto evento dovrebbe materializzarsi, o almeno così si dice. Ma solo perché giovedì vi è la prima seduta dell’assemblea comunale, nella sala della Lupa. Insomma, ‘pare brutto’ che, al primo consiglio comunale, quello nuovo, la giunta ‘non’ ci sia.

Il problema, assai prosaico, è il Pd romano, schiavo delle sue correnti e di lotte intestine che, come la storia di Roma, risalgono alla notte dei tempi. Stratificazione di correnti e ‘aree’ (di potere, mica di pensiero) che affondano le loro radici nel Pci-Pds-Ds da un lato e nella Dc-PPI-Margherita dall’altro, il Pd romano non è mai nato. O, meglio, è nato come superfetazione di correnti che, da decenni, sono in guerra tra loro. Ci sono i ‘bettiniani’ (di Bettini), i ‘manciniani’ (facenti capo a Claudio Mancini, ras del Pds-Ds-Pd romano, ex Bettini, splende di luce propria: è stato lui il grande elettore di Gualtieri), gli ex popolari (di Fioroni), i giovani turchi (di Orfini) e chi più ne ha metta. E così, i manciniani vogliono i loro, di assessori, le altre correnti pure, etc.

Poi ci sono le altre liste che sono scese in campo a sostegno di Gualtieri, che sono ben sei – di centro, di sinistra-sinistra, civiche e solidali, etc – che pure vogliono i loro, di assessori, e tutti ben piazzati: Bilancio e Cultura le mete più ambite.

Il neo-sindaco ha potuto mettere un solo argine: "Voglio le donne!". Saranno donne, certo, per metà giunta, e pure sei ‘politici’ e sei ‘tecnici’, ma tuttie suddivisie col bilancino. Miserie della Politica che, ai leader del G20, cui Gualtieri ha fatto da anfitrione nella Città eterna, raccontando di Cesari, Papi e Re, sarebbe stato arduo spiegare.