Sabato 20 Aprile 2024

Guai a perdere la messa laica della domenica

Giuseppe

Tassi

Messa laica della domenica. Così Giampiero Galeazzi, cantore degli Abbagnale, definisce Novantesimo minuto. La storica trasmissione Rai compie 50 anni e sopravvive ancora oggi nell’era del calcio-spezzatino. Ero ragazzo quando nacque e lo ricordo come un magnifico teatrino dei pupi, dove il burattinaio era Paolo Valenti. Collegamenti di fortuna, corse contro il tempo per far arrivare in studio le immagini dei gol. E poi quei fantastici cronisti che diventavano maschere regionali, moderni personaggi della commedia dell’arte. Vasino da Milano con le sue labbra strette e sottili, Bubba da Genova sdoppiato fra Samp e Grifone, Giannini innamorato della Fiorentina, Tonino Carino da Ascoli rigido come un palo, Castellotti e Barletti in onda da Torino. E Piero Pasini da Bologna col suo cuore rossoblu, l’eleganza innata e quella voce alla Gino Cervi. Per il pubblico della domenica era una sorta di dottor Balanzone calcistico. E pensare che,

in divisa da lottatore, fu l’unico giornalista a trasmettere notizie dell’assalto dei feddayn ai Giochi di Monaco ‘72. Novantesimo minuto era il trionfo del calcio naif anni Settanta, il cuore del pomeriggio domenicale consacrato al pallone. E la vetrina immancabile dei gol raccontati solo alla radio da Tutto il calcio minuto per minuto. Un’epoca magica e irripetibile con il fascino dell’attesa come propellente. Con la sana fame di calcio appagata da quei sorridenti sacerdoti del pallone.