Mercoledì 24 Aprile 2024

Grillo rassicura gli eletti 5S "Non vi lascio a piedi"

Il Garante a Roma ribadisce: "Il paletto dei due mandati non si discute". Ma allo stesso tempo prospetta uno sbocco interno al Movimento

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"Non voglio deroghe ai 2 mandati, è un nostro principio fondante". E al termine della giornata: "Domani spiegheremo tutto". Parole di Beppe Grillo. Restano dunque i dubbi sulla fine di un tabù. Che alcuni dicono essere ormai superato, altri, invece, sostengono essere ancora il cardine dell’azione politica grillina. E ancora c’è chi dice che lo stesso Grillo stia studiando vie d’uscita per trovare un posto ai parlamentari che resteranno senza poltrona.

Giornata intensa per il fondatore, calato a Roma per cercare ancora di tenere coese le truppe rimaste con Conte: "Avete avuto un’occasione incredibile, ci vuole entusiasmo". Ma il passaggio che più colpisce gli osservatori (anche se ancora da capire bene) è che per Grillo non bisogna disperdere le esperienze, ma occorre favorire il passaggio di testimone per crescere. Un posto per qualcuno? Un non vi lascio soli? Forse i fuoriusciti dai ranghi parlamentari del M5s potrebbero trovare posto come docenti nella prossima scuola di formazione politica del M5s, di cui però per ora non c’è traccia.

E poi un passaggio politico importante: il Garante ha anche bocciato l’ipotesi di uscire dal governo: con Mario Draghi il Movimento ha preso un impegno. E lo mantiene, è la linea di Grillo. Che però non risparmia critiche: l’esecutivo "ci deve ascoltare di più". Aggiungendo: "Non esco dal governo per un c… di inceneritore", riferendosi alla norma sull’inceneritore a Roma contenuta nel decreto Aiuti, invisa al M5s. Un passaggio anche sulla scissione di Di Maio: "Nessun rancore per chi è andato via…", avrebbe detto.

Però cala il gelo tra Grillo e Giuseppe Conte: l’ex premier voleva mani libere sul governo e sulle scelte da fare nei prossimi mesi. E non per provocarne la caduta, viene puntualizzato, ma perché voleva le spalle coperte dal garante se le cose dovessero precipitare. I parlamentari chiedono scelte nette, si interrogano se abbia senso continuare ad andare avanti.Quanto meno Conte avrebbe voluto avere l’ultima parola sulle possibili deroghe allo stop al doppio mandato, previsto dallo statuto, ma poi anche su questo da parte di Grillo è arrivato il niet. E questo mentre sempre su Conte si riversava un’onda di messaggi di deputati e senatori che si appellano al garante per dare il via libera alle deroghe soprattutto in Sicilia dove tiene banco il caso Cancelleri in Sicilia – volto storico del Movimento che gli è tuttavia inviso – con la riserva da sciogliere entro e non oltre domani. Una deadline che Grillo rispedisce al mittente, perché per ora non se ne fa niente.

In ultimo, Grillo ha visto ieri anche il tesoriere del Movimento, Claudio Cominardi. Una figura che gli è molto vicina. C’è chi sostiene che l’incontro sia legato alle difficoltà economiche in cui verterebbe il M5s, complici le mancate restituzioni e la scissione, con l’uscita di 60 parlamentari dimaiani e oltre 2,3 milioni di euro in meno da qui a fine legislatura. Per non parlare delle restituzioni che sono diventate una chimera. E il salvadanaio stellato, infatti, piange.

Elena G. Polidori