Grillo jr, i genitori della ragazza "Quel video circola come un trofeo"

La rabbia della famiglia: "Basta fango, le sue immagini intime vengono ancora condivise tra gli amici"

Migration

di Elena G. Polidori

È la vecchia storia del corpo delle donne come trofeo che entra con prepotenza nella brutta storia del presunto stupro di una ragazza da parte di Ciro Grillo, figlio di Beppe, e dei suoi amici nell’estate del 2019 in Sardegna. Ed entra per voce dei genitori di lei. Che accusano: "C’è un video con le parti intime di nostra figlia che viene esibito come trofeo". Frammenti di quel famoso video che, invece, secondo Beppe Grillo, sarebbe la ’prova dell’innocenza del figlio e dei suoi amici. Per i genitori di Silvia (questo il nome della giovane) quei frammenti verrebbero "condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto. Confidiamo nel fatto che tutto questo fango sarà spazzato via facendo emergere la verità. Abbiamo dato mandato al nostro legale di agire in sede giudiziaria contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano a questo deplorevole tiro al bersaglio". Il legale dei genitori è l’avvocata Giulia Bongiorno, senatrice della Lega, che ha reso nota la lettera dei genitori. Che prosegue: "Non è facile rimanere in silenzio davanti alle falsità che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia, aggiungendo dolore al dolore: il nostro e il suo".

E mentre il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto per affermare che "chiunque diffonda" le immagini del video "compie un illecito", la vicenda rimane ancora oscura nella sua dinamica. Solo due giorni fa, dalle carte del presunto stupro sarebbe uscito uno dei componenti del gruppo, Francesco Consiglia (gli altri sono Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e appunto Ciro Grillo), oggi in Spagna in un viaggio di studio, che si è sfilato: "Ho fatto sesso, ma poi mi sono addormentato". Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto dopo e anche gli altri tre indagati avrebbero confermato questa versione.

Il caso, comunque, rischia di restare in primo piano ancora a lungo. Ieri, non a caso, Matteo Salvini è intervenuto dopo lo sfogo dei genitori, per attaccare Grillo: "Il padre Beppe Grillo non lo commento, il politico Beppe Grillo invece sì: vergogna! Ancora più vergognoso il silenzio di donne e uomini 5 Stelle. Un abbraccio all’unica vera vittima, la ragazza". Anche la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone ha tenuto a precisare: "Grillo non ha detto una cosa corretta rispetto a quello che dice la legge".

La famiglia Grillo, tuttavia, pare pronta a difendersi, nelle sedi legali, con tutti i mezzi a disposizione, soprattutto dopo la notizia che la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, sarebbe stata oggetto di intercettazioni da parte della Procura di Tempio Pausania. I giudici, nel frattempo si sono presi un altro mese di tempo prima di chiudere le indagini. Tempo forse fondamentale per il perito di parte dei Grillo, il medico legale Marco Salvi, incaricato dalla famiglia di valutare in quali condizioni stesse davvero la ragazza al momento del ’festino di gruppo’.

Se le cose dovessero mettersi male, comunque, con una richiesta di rinvio a giudizio, gli autori della presunta violenza sessuale potrebbero chiedere il rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena fino a un terzo e permetterebbe di celebrare il processo basandosi su quanto raccolto dal pm, quindi principalmente il video di 20 secondi conservato sul telefonino di uno dei ragazzi, quello sbandierato da Grillo come ’prova’ di un rapporto sessuale consenziente da parte della vittima.