Mercoledì 24 Aprile 2024

Greta marcia su Milano: "Basta promesse"

Cambiamenti climatici, l’attivista e Vanessa guidano 9mila giovani in corteo. Allerta per le proteste di oggi, rischio di antagonisti infiltrati

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di Gianluca Brambilla

e Chiara Zennaro

"La speranza di cambiamento siamo noi, è questa piazza, non le promesse dei politici". Così Greta Thunberg scalda i 9mila manifestanti (50mila secondo gli organizzatori) scesi al suo fianco ieri a Milano per il secondo e più numeroso corteo dei ’Fridays for future’ dopo la pandemia. Studenti, ma non solo: lo sciopero ha coinvolto manifestanti di tutte le età e di tutte le provenienze in una marcia che ha attraversato il centro della città. "La lotta al cambiamento climatico e ai combustibili fossili non è una passeggiata", urlano gli organizzatori della marcia, e lo sanno bene i fan di Greta che hanno seguito in massa il corteo da largo Cairoli al centro congressi Mico, intonando cori e canzoni che inneggiano alla giustizia climatica e alla resistenza, come ’Bella, ciao!’. Sui cartelli vince l’ironia. "Sopra i 40 gradi solo gli alcolici", si legge sullo striscione di un manifestante. O ancora: "Se si scioglie il ghiaccio come lo facciamo il mojito?". Tanti i cori indirizzati al ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, accusato dai manifestanti di ostacolare l’abbandono delle fonti di energia più inquinanti, come combustibili fossili, carbone e gas naturale.

Ad attirare l’attenzione e a suscitare la curiosità di tutti i presenti è stata l’attivista svedese Greta Thunberg, arrivata a Milano a inizio settimana insieme ad altri 400 ragazzi per partecipare alla conferenza Youth4Climate. La protesta dei Fridays for Future è infatti soltanto uno dei tantissimi eventi sul clima che hanno animato la città questa settimana. Giovedì sono iniziati i lavori della Pre-Cop26, l’evento di preparazione all’assemblea delle Nazioni Unite che a novembre vedrà impegnati a Glasgow i ministri dell’ambiente di tutti i Paesi membri. "È incredibile vedere così tante persone. Proprio ora a Milano ministri da tutto il mondo si sono riuniti per discutere della crisi climatica e tutti fanno finta di avere soluzioni e di avere intrapreso sufficienti azioni per lotta climatica, ma noi vediamo attraverso le loro bugie e i loro bla bla bla", ha detto la pioniera del movimento. Ad affiancarla sul palco decine di attivisti da tutto il mondo. "L’Africa è il continente che contribuisce meno di tutti alle emissioni di CO2, ma è quello che soffre più di tutti gil altri le conseguenze del cambiamento climatico – ha aggiunto l’ugandese Vanessa Nakate –. Non staremo zitti. Continueremo a scioperare dando voce a chi non ne ha". Due i flash mob che hanno interrotto momentaneamente il corteo. Il primo a piazza Affari, dove sulla scalinata della Borsa decine di militanti della piattaforma Climate justice con tute bianche hanno lanciato slogan anticapitalisti sotto il gigantesco striscione: "O la borsa o la vita". La seconda sosta in piazza Buonarroti, dove alcuni manifestanti sono saliti sulla statua di Giuseppe Verdi e hanno affisso lo striscione "Un’altra scuola è necessaria".

Sul palco allestito a pochi passi dal più grande centro conferenze europeo anche Martina Comparelli, portavoce di Fridays for Future Italia: "Vogliamo lo stop immediato a ogni nuova infrastruttura legata a petrolio, gas e carbone. Basta greenwashing, basta allevamenti intensivi". La protesta non finisce qui. Oggi pomeriggio i giovani del movimento ambientalista saranno di nuovo in piazza in occasione dell’ultimo giorno di Pre-Cop26. Alle 15 ci sarà un altro corteo legato alla giustizia climatica, in partenza sempre da Largo Cairoli e diretto a CityLife. A differenza di ieri, però, potrebbero partecipare anche alcuni antagonisti provenienti da fuori città.