"È plausibile che con Omicron l’Europa si stia avviando alla fine della pandemia", sostiene il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge. Secondo la sua analisi "Omicron, che potrebbe contagiare il 60% degli europei entro marzo, ha avviato una nuova fase della pandemia nella regione che potrebbe concludersi con la sua fine". Ma nonostante questo, l’Italia rischia di perdersi nel pasticcio del Green pass. Dal primo febbraio, infatti, la durata della validità della certificazione verde anche per chi ha ricevuto la terza dose verrà ridotta da nove a sei mesi. Con evidenti problemi burocratici e sociali per milioni di italiani. L’esecutivo corre ai ripari per allungare la durata del Pass. Covid: il bollettino con i contagi del 25 gennaio "È necessario un alleggerimento e rendere tutto quanto più semplice per passare dall’emergenza a un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina", ha analizzato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Intanto, il governo ragiona su una proroga oltre i sei mesi della scadenza del Green pass per chi ha fatto il booster. Calcolando che la somministrazione del booster è partita a metà settembre, a metà marzo ci saranno i primi italiani col pass scaduto nonostante abbiano fatto tre dosi e non ci sia, al momento, alcuna indicazione riguardo a un’eventuale quarta dose. La problematica è ben presente ai ministri interessati che stanno "valutando soluzioni". Al momento la metà della popolazione del Paese (30 milioni di persone) ha fatto il booster. C’è ancora qualche settimana di tempo per una decisione; l’ipotesi potrebbe essere quella di eliminare la scadenza per i trivaccinati. E sul tavolo ci sono anche i nodi della minore durata del certificato rispetto ai 9 mesi di altri Paesi europei e dell’obbligo di tampone per chi arriva in Italia, anche con la terza dose: dalle Regioni ...
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