Green pass e trasporti: dove serve, le regole. Domande e risposte

Necessario per treni e voli interni. Ma su bus, metro e taxi non serve. Dall'1 settembre l’obbligo: esclusi i convogli regionali. Si rischiano maxi multe, a bordo controllori anti folla

Uno smartphone mostra il Qr code di una certificazione verde Covid-19 sul bus (Ansa)

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Sommario

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L’obbligo sui treni

La certificazione verde Covid-19 riguarda gli Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, cioè tutte le Frecce di Trenitalia e Italo. Niente obbligo, invece, per i treni regionali, anche se effettuano servizio tra regioni diverse. La capienza sarà dell’80% sia in zona bianca sia in quella gialla (fino a oggi è stata del 50%). I treni Italo di Ntv viaggiano a capienza massima perché sono dotati di filtri Hepa (High efficiency particulate air filter), della stessa tipologia di quelli a bordo degli aerei che garantiscono un ricambio continuo e completo dell’aria riducendo la presenza di particolato e di aerosol. È obbligatorio avere sempre la mascherina chirurgica o la ffp2, tranne quando si mangia o si beve, al proprio posto senza alzarsi.

Chi controlla e cosa si rischia

La verifica avverrà direttamente a bordo: il controllore esigerà non solo il biglietto, ma anche il Green pass. Chi non ne sarà provvisto verrà invitato a scendere alla stazione più vicina, sarà multato per violazione delle regole di bordo (e nel frattempo verrà isolato in uno spazio adibito a bordo) e ad attenderlo a terra ci sarà la polizia ferroviaria che lo multerà per la seconda volta. Il passeggero senza Green pass verrà accusato di aver dichiarato il falso: dal 25 agosto, infatti, alla prenotazione bisogna dichiarare di avere la certificazione verde.

Le regole in aereo

Da domani il Green pass diventa obbligatorio anche per i voli nazionali (per i voli internazionali lo era già).

Ma una sola dose di vaccino non basta per viaggiare in Ue, in Italia invece sì. La certificazione verde in Europa è, infatti, valida solo 14 giorni dopo aver concluso il ciclo vaccinale. Fuori dall’Ue, invece, le regole cambiano da Stato a Stato.

Così dal domani per viaggiare in Italia servirà aver ricevuto almeno una dose di vaccino, essere guariti oppure avere il certificato di tampone negativo fatto nelle 48 ore precedenti. Sugli aerei la capienza è del 100% ed è richiesta la mascherina chirurgica o la ffp2.

Per le navette aeroportuali la capienza massima prevista è dell’80 per cento.

Bus, taxi e metropolitana

Niente certificato verde per i mezzi del trasporto pubblico locale. Intanto dovrebbe tornare la figura del controllore che garantirà sui mezzi del trasporto pubblico il rispetto delle regole, quindi mascherine obbligatorie e distanziamento sociale, evitando anche gli assembramenti. La capienza sarà dell’80% sia in zona bianca sia in quella gialla.

Come funziona in pullman

Il Green pass sarà obbligatorio per i pullman che svolgono un servizio "in modo continuativo o periodico su un percorso che collega regioni diverse". Obbligo anche per gli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, ma sono esclusi quelli impegnati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale.

Il paradosso

Resta il nodo dei lavoratori dei trasporti (come hostess o capotreno), per i quali non è previsto l’obbligo di Green pass a differenza dei passeggeri.

I limiti su navi e traghetti

Sempre dal 1° settembre il Green pass sarà obbligatorio per viaggiare su navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale. Unica eccezione è lo Stretto di Messina: pur spostandosi tra la Sicilia e la Calabria, non servirà il certificato verde. Se il traghetto collega due luoghi della stessa regione non sarà necessario. La capienza per navi e traghetti è dell’80 per cento. Le sanzioni per i trasgressori vanno da 400 a 1.000 euro. Il certificato potrà essere richiesto già nelle biglietterie nei porti, in base alle policy della compagnia di navigazione, ma sarà comunque controllato al momento dell’imbarco dal personale dotato di app ‘VerificaC19’.