Green pass obbligatorio al lavoro, certificati di malattia in aumento

L’Inps fa i conti: +14,6% in una settimana. I medici denunciano il pressing No Vax

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Con l’obbligo di Green pass sul posto di lavoro, nel pubblico come nel privato, aumentano i certificati di malattia. Era nell’aria, lo acclara l’Inps. L’Istituto nazionale della previdenza sociale rende noto che alle 17 di ieri ha ricevuto 152.780 certificati di malattia, con un incremento del 14,6% rispetto ai 133.270 raccolti alla stessa ora di una settimana fa. Non è da escludere che nei prossimi giorni il numero possa crescere ulteriormente.

Green pass, Inps: certificati di malattia +11,2%

Al contempo si sta intensificando la pressione sui medici di famiglia dei cittadini che non vogliono in alcun modo sottoporsi alla vaccinazione. Sono pochi, ma aggressivi e vivono nel Nord del Paese. Vanno in pressing sui medici di base, avvalendosi in alcuni casi anche del supporto di studi legali, per ottenere ad ogni costo il certificato di esenzione dal vaccino anti-Covid e (così) il conseguente Green Pass. A denunciarlo sono proprio i professionisti che, in quanto medici vaccinatori, rientrano tra coloro che possono rilasciare il certificato. Ma, fanno notare, la circolare del Ministero della Salute su questo argomento è chiara: hanno diritto all’esenzione dall’antidoto solo soggetti che soffrono di certi tipi di allergia (non tutte) o che hanno precise patologie. L’esenzione si può ottenere solo a queste condizioni.

Ma i No vax da quell’orecchio non ci sentono e chiedono, anche con minacce, di essere esentati. "Ci sono piccoli gruppi, supportati in alcuni casi da studi legali, che cercano in ogni modo di ottenere l’esenzione per evitare l’immunizzante", racconta Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg).